Mantova, Dellafiore: "In ogni caso, giusto dare dei verdetti"

Fonte: Tommaso Bellini - vocedimantova
Mantova, Dellafiore: "In ogni caso, giusto dare dei verdetti"

Arrivato a Mantova nel mercato invernale, Paolo Dellafiore si è inserito nel gruppo rapidamente. Dalla sua esperienza si può solo imparare e giorno dopo giorno è diventato uno dei punti di riferimento dello spogliatoio. Specialmente per i più giovani. Era riuscito a recuperare da un noioso infortunio, ma poi è arrivato lo stop forzato, che lo ha costretto a rimanere lontano dai campi d’allenamento e dalle partite. Per un calciatore, il campo è tutto.

Innanzitutto come sta vivendo questo periodo di quarantena?
«Abbastanza bene. Quando c’è stato il blocco ho deciso di rimanere qui a Mantova. Sono riuscito ad allenarmi fino a quando si poteva, con un po’ di corsa, ora seguo gli esercizi che ci dà il prof. Ci aggiorniamo via video».

Tra i suoi compagni di squadra c’è qualcuno che sta facendo fatica a sopportare queste giornate chiusi in casa?
«Non è facile per nessuno. Mi sento spesso con Scotto e soffre parecchio (ride  ndr). Da un lato si soffre, ma dall’altra parte c’è la possibilità di apprezzare di più quello che avevamo e a cui magari si dava meno importanza».

Lei ha la famiglia che vive nella zona rossa, vicino a Bergamo: com’è la situazione?
«La situazione è veramente difficile. Mi sento con i miei tutti i giorni e vivono con il rumore delle ambulanze che passano in paese. Si esce il meno possibile, ma per fortuna stanno bene. In questo momento bisogna avere pazienza e soffrire un po’. Ma poi ne usciremo»

Risulta anche difficile parlare di calcio….
«Situazione complicata. Dalla serie A ai Dilettanti. Per noi ancor di più, perchè non possiamo vantare le strutture che hanno i grandi club per riprendere. Bisogna trovare un punto d’incontro tra tutti. I dati dei contagi sono incoraggianti, ma l’isolamento probabilmente continuerà. Gli allenamenti e le partite ci mancano parecchio. Detto ciò bisogna dare a precedenza alla salute».

In questo momento però sembra difficile mettere d’accordo tutti. C’è chi vuole tornare in campo e chi invece tiene il freno a mano tirato.
«Penso che ogni Lega farà le sue valutazioni. In base anche agli interessi economici. Dobbiamo solo attendere».

In caso di sospensione definitiva, che succederà?
«Mi auguro che ci siano dei verdetti. Giusto premiare per quanto si è fatto vedere sul campo».

Come se lo immagina il post emergenza?
«Penso che il mondo del calcio ne risentirà. Non dico che ripartirà da zero, ma subirà una bella botta».