Mantova, il diesse Righi: "Siamo messi bene. Morgia il nostro top player"

14.08.2018 22:30 di Massimo Poerio   vedi letture
Fonte: gazzetta di mantova
Mantova, il diesse Righi: "Siamo messi bene. Morgia il nostro top player"

È un Mantova che ancora non convince del tutto. È un Mantova di qualità, con giocatori adatti alla categoria e al gioco del mister. È un Mantova che però ha ancora bisogno di tempo per ingranare.

E il Mantova di tempo stavolta ne ha. Il direttore sportivo Emanuele Righi traccia un bilancio di queste quattro settimane a tinte biancorosse. Direttore, a che punto siamo? «Siamo messi bene, fidatevi. Non c’è da preoccuparsi se ancora qualche automatismo non si vede». Però le ultime amichevoli non hanno fatto vedere il lato migliore del Mantova. Preoccupato? «Assolutamente no. Partiamo da un presupposto: io odio pareggiare, figuratevi perdere. Quindi è chiaro che non sono stato felice dopo il ko con il Mezzolara o dopo il pareggio con l’Axys Zola al Cappelletti. Se qualcuno pensava che la stagione sarebbe stata una passeggiata era un illuso. Questo però non cambia di una virgola i programmi».

Che sarebbero? «Avere un animo vincente, sempre. Dalla dirigenza alla squadra passando per lo staff stiamo lavorando per una sola cosa. Farci trovare pronti agli impegni ufficiali».

C’è un reparto che la convince di più? «Volete la verità? Il reparto più convincente è quello dell’allenatore. Non mi era mai capitato di conoscere un tecnico come Morgia. Ha le idee chiarissime, riesce a infondere i suoi concetti con giudizio. Inoltre sa leggere le situazioni ancor prima che si verifichino».

Non è mica Nostradamus... «Vi faccio un esempio: i piccoli, presunti passi indietro che si sono visti nelle ultime uscite erano stati ampiamente preventivati da Morgia. Ha la situazione in mano, ci trasmette tranquillità. E poi c’è un altro reparto che mi sta impressionando ». Quale? «La tifoseria. Sta avendo l’atteggiamento giusto. Non c’è entusiasmo finto e non si avverte aria di sfiducia. Il tifoso mantovano è concreto, razionale e bada ai fatti. Come noi».

Mercato chiuso? «Questa è una squadra fatta seguendo le indicazioni del mister a livello di ruoli e seguendo la conoscenza dei giocatori da parte mia e dello stesso allenatore. Non stiamo cercando nulla, la squadra è pronta e competitiva. Ma è sbagliato escludere eventuali novità a priori».

Un innesto alla Altinier? «Non pensavamo di prenderlo però alla fine è arrivato. È stata un’occasione e l’abbiamo sfruttata. Se capitasse un’opportunità, perché no? Però in questo momento non si può dire una mezza virgola sui giocatori della rosa. Sono impeccabili, difficile trovare delle ragioni per fare dei cambi».

Come vede la rosa? «Competitiva. Fatta di ragazzi di qualità e con doti umane importanti».

Quando vedremo Setti? «Chi? Il presidente del Verona? – ride –. Il mio presidente è Ettore Masiello, con Maurizio parlo sempre di macchine perché lui è un intenditore mentre io non ci capisco niente».

Scherzi a parte. «C’è fame, abbiamo voglia di fare qualcosa di importante, tutti. Da lui fino all’ultimo dei magazzinieri. La curva fa sempre un coro sull’addio alla serie D, lo sposo in pieno. Però non c’è niente di scontato».

Ci sarà da sudare quindi? «Io i campionati non li posso vincere. Però una cosa ve la posso assicurare: qui stiamo dando tutti il massimo per questa maglia».

Ultima cosa. Come si trova in città? «Non vi farò la storiella alla Cristiano Ronaldo dicendo che da piccolo il mio sogno era il Mantova. Però sicuramente questa maglia mi è entrata dentro. Tanto».