Palermo, con la Palmese c'è un insidia in più: il mini-campo...

13.11.2019 12:30 di  Ermanno Marino   vedi letture
Fonte: la sicilia
Palermo, con la Palmese c'è un insidia in più: il mini-campo...

Il più classico dei testacoda dove si può nascondere la buccia di bana­na. Da ieri il Palermo ha ufficial­mente archiviato la sconfìtta con­tro il Savoia, iniziando la prepara­zione verso la sfida contro la Palmese.

Un match dove i rosanero dovranno cercare il riscatto per ri­prendere la marcia delle prime giornate, ma la trasferta in terra calabra nasconde diverse insidie. La prima è relativa alla posizione di classifica occupata dalla formazio­ne neroverde, ultima con appena cinque punti. Nelle prime undici giornate è arrivata soltanto una vittoria, tra l'altro contro un Corigliano in crisi societaria ormai da diverse settimane.

Una crisi che ha investito anche la Palmese negli ul­timi mesi, iscritta in extremis in estate dopo essere stata sotto am­ministrazione giudiziaria nello scorso campionato, con la nuova proprietà che già a settembre ha lanciato un appello in merito alle difficoltà economiche.

Sulla panchina della società ne­roverde c’è già stato un cambio di allenatore a inizio ottobre, con l'avvento di Antonio Venuto, tecni­co originario di Milazzo con un passato in Serie D tra Due Torri,

Messina e Sersale che lo scorso an­no ha guidato il Sant’Agata nell’Ec­cellenza siciliana. Venuto ha porta­to anche la sua filosofia di gioco, un 3-5-2 che viene esasperato sul ter­reno di gioco dello stadio «Lopresti».

E qui arriva la seconda difficol­tà per il Palermo. L’impianto di Pal­mi. infatti, è il secondo più piccolo del Girone 1 di Serie D: un rettan­golo di gioco che misura appena 98x56 metri, secondo solo all’«Orazio Raiti» di Biancavilla che misura 96x53.

Il precedente nell'impianto catanese e quello nella partita in casa del Nola, altro terreno di gioco di dimensioni ridotte, preoccupa­no, proprio perché in quelle due partite il Palermo ha mostrato non poche difficoltà. D'altronde la for­mazione rosanero gioca in un im­pianto che misura 105x68 metri, addirittura due metri più piccolo in larghezza rispetto allo stadio «Pasqualino» di Carini dove gli uo­mini di Pergolizzi si allenano.

Proprio per questo motivo è fa­cile aspettarsi che il 3-5-2 della Pal­mese diventi un 5-3-2 con pochis­simi spazi per la formazione rosa- nero che, giocoforza, dovrà cercare delle alternative per scardinare la difesa neroverde, la seconda più battuta del girone con ventiquat­tro reti subite. D’altronde è lo stes­so modulo utilizzato dal Savoia do­menica scorsa, capace di annullare l’attacco del Palermo. Pergolizzi sta valutando delle alternative nell’undici di partenza, complice anche l’assenza di Doda, impegna­to con la nazionale Under 20 alba­nese. Al suo posto potrebbe debut­tare dal primo minuto l’altro un­der Peretti. ma non è da escludere l’impiego di Accardi con Fallani che a quel punto potrebbe trovare spazio tra i pali per rispettare la re­gola degli under. Nuove soluzioni, però, vanno trovate anche in attac­co. Pergolizzi potrà contare sul rientro di Santana dal primo minu­to, ma è probabile che il tecnico possa decidere di schierare un cen­trocampista in più sulla trequarti (come fatto contro Cittanovese e Roccella con l'ingresso di Ambro) passando quindi al 4-3-1-2. L'alle­natore ha ancora diversi allena­menti a disposizione per decidere quale soluzione adottare, ma il Pa­lermo ha un obbligo: a Palmi biso­gnerà vincere per riprendere la propria marcia verso la promozio­ne.