Un’inutile e affrettata nota stampa della Reggina rischia di trasformarsi in un vero e proprio terremoto che potrebbe scuotere il calcio, in particolare quello minore.

Quella che doveva essere una semplice risposta alla moglie del difensore Thiago Blondett ha involontariamente innescato una reazione a catena che ha fatto drizzare le antenne della Federazione. Il caso è stato ampiamente ricostruito da StrettoWeb, che parla di un vero e proprio caos innescato da una comunicazione superflua.

Al centro della questione c'è un comunicato emesso dalla società amaranto in risposta alle dichiarazioni della moglie del calciatore. Questa nota è stata successivamente modificata, con la rimozione del nome del procuratore Spolli. Ma è proprio questa rimozione ad aver scoperchiato il vaso di Pandora.

Secondo quanto appreso, esistono sul territorio agenzie di procuratori che operano avvalendosi di figure non ufficialmente riconosciute. Queste persone agiscono a tutti gli effetti come agenti, assistendo i calciatori e dialogando con i club, pur non essendo formalmente iscritte ai registri federali. La Reggina, citando in via ufficiale l'ex difensore del Catania (argentino e notoriamente fedelissimo di Pietro Lo Monaco) come procuratore, ha innescato il meccanismo: la Procura Federale ha prontamente acceso i riflettori sulla vicenda.

La Federazione intende ora andare a fondo su questa problematica, che va ben oltre la singola nota stampa e la figura di Spolli. L'attenzione si concentrerà sulla presenza di alcune agenzie, sui loro rapporti con determinati calciatori e sulle interazioni con i club. StrettoWeb non esclude che tutti i soggetti ritenuti colpevoli possano subire sanzioni, che potrebbero spaziare da multe a squalifiche clamorose, con conseguenze potenzialmente significative per il calcio minore.

Il clamore federale è nato, ironicamente, da un autogol della stessa Reggina, causato dalla fretta di dare una risposta ufficiale, ritenuta inutile, alla moglie di un tesserato. Un comportamento definito "folle, da provinciali, da dilettanti", che aveva il solo scopo di ricercare una giustificazione agli occhi di una tifoseria ormai scettica.

E, a quanto pare, i tifosi farebbero bene a mantenere il loro scetticismo. Secondo la ricostruzione dei fatti, la moglie di Blondett risulterebbe avere ragione nella vicenda, e la sua risposta alla società è apparsa lucida e convincente.

I fatti sarebbero andati diversamente da quanto diffuso. Dopo il pareggio con l'Acireale, e considerata la sostituzione di Blondett nell'intervallo, chi cura la procura del difensore avrebbe semplicemente sondato il terreno con la Reggina. La richiesta era chiara: nel caso in cui, con il cambio di allenatore e la recente sostituzione, il calciatore non fosse più rientrato nei piani, l'entourage avrebbe chiesto di essere avvisato in tempo utile per trovargli una nuova sistemazione.

Dunque, non vi sarebbe stata alcuna richiesta specifica da parte del calciatore di lasciare il club, come peraltro sostenuto dalla moglie. Eppure, il giorno successivo, la Reggina, tramite Bonanno, avrebbe diffuso una dichiarazione del tutto differente, parlando di una richiesta specifica di addio da parte di Blondett.

In sintesi, la società non solo si è affrettata a rispondere a una figura (la moglie di un calciatore) a cui raramente una società di calcio si rivolge pubblicamente, ma lo ha fatto basandosi su una richiesta evidentemente interpretata (e poi comunicata alla stampa) in maniera errata. Questa gestione maldestra ha generato un "terremoto" che è già all'attenzione degli organi di controllo a Roma e che, con ogni probabilità, porterà a indagini e verifiche con conseguenze importanti.

Sezione: Serie D / Data: Ven 14 novembre 2025 alle 12:12
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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