Il quattordicesimo turno del Girone D di Serie D non sarà ricordato come una giornata di transizione. Al contrario, i novanta minuti appena archiviati hanno tracciato un solco profondo, seppur non definitivo, nelle gerarchie di un campionato che si conferma tra i più tecnici ed equilibrati della categoria. Se qualcuno cercava un segnale forte, questo è arrivato forte e chiaro dallo Stadio Melani, dove la capolista ha alzato la voce. Ma attenzione a considerare i giochi fatti: alle spalle della lepre, il gruppo degli inseguitori risponde colpo su colpo, rendendo la classifica cortissima e avvincente.
L'evento catalizzatore della giornata è stato senza dubbio lo scontro diretto tra Pistoiese e Pro Sesto. I lombardi hanno compiuto un vero e proprio capolavoro tattico e mentale, imponendosi per 0-2 in terra toscana. Non è solo il risultato a impressionare, quanto la continuità di rendimento dei singoli: Banfi, già decisivo nel finale contro il Palazzolo la scorsa settimana, ha aperto le marcature al 26', confermandosi un fattore imprescindibile per l'attacco della capolista. Il raddoppio di Pedone a inizio ripresa ha poi messo in ghiaccio una gara che proietta la Pro Sesto a quota 29 punti, in solitaria vetta.
Per la Pistoiese, ferma a 27 punti, si tratta di un campanello d'allarme da non sottovalutare. Dopo il pareggio strappato a Crema nella tredicesima giornata, gli arancioni incassano una sconfitta che pesa non tanto per il distacco – due punti sono un'inezia – quanto per l'inerzia psicologica che ora favorisce le rivali.
Se la Pro Sesto scappa, il Desenzano è l'unica a tenere veramente il passo metrico della capolista. La vittoria esterna per 1-3 sul campo del Sasso Marconi è una dimostrazione di potenza offensiva. La squadra gardesana, ora seconda forza del campionato a 28 punti (-1 dalla vetta), ha trovato in Brighenti un terminale offensivo letale: tre gol nelle ultime due giornate (doppietta al Rovato e rete d'apertura domenica) sono il biglietto da visita di chi punta al titolo. Con Baraye e il rigore di Gabbianelli a chiudere i conti, il Desenzano si candida ufficialmente come l'anti-Pro Sesto più credibile.
Menzione d'onore per il Piacenza. Gli emiliani, quinti a 26 punti, stanno vivendo un momento di forma smagliante. Il 2-0 casalingo sul Sant'Angelo porta ancora una volta la firma di D'Agostino: dopo la doppietta decisiva contro la Trevigliese, l'attaccante ha sbloccato anche la gara di domenica, confermandosi l'uomo in più di questa fase. Con Lordkipanidze a sigillare il risultato, il Piacenza resta incollato al treno di testa, pronto ad approfittare di ogni passo falso altrui.
Anche il Lentigione (27 punti) non molla di un centimetro. La vittoria per 1-2 in casa del fanalino di coda Tuttocuoio, maturata grazie alle reti di Penta e Masini, dimostra cinismo e capacità di soffrire, doti fondamentali per chi vuole restare nei quartieri nobili, dando seguito al successo della settimana precedente sul Sasso Marconi.
Spostando l'attenzione verso la parte destra della classifica, spicca il colpo esterno della Trevigliese. Dopo la sconfitta interna subita dal Piacenza, i bergamaschi hanno trovato la forza di reagire espugnando il campo della Pro Palazzolo per 1-2. Le reti di Caporali e, soprattutto, il gol vittoria di Montalbano nel finale (già a segno anche la settimana scorsa), valgono oro colato, portando la squadra a 12 punti e ridando ossigeno in una lotta salvezza serrata.
Chi invece vive una situazione paradossale è il Sangiuliano City. Nonostante un attacco atomico guidato da uno scatenato Busatto – autore di ben 4 reti in due partite (doppietta al Tropical Coriano e doppietta domenica al Crema) – la squadra non è riuscita ad andare oltre il 2-2 casalingo contro i cremaschi. Farsi rimontare dopo il doppio vantaggio è un peccato di gioventù che costa due punti, lasciando il Sangiuliano a metà del guado a quota 19.
L'analisi dei dati ci restituisce una fotografia nitida: cinque squadre racchiuse in appena cinque punti (Pro Sesto 29, Desenzano 28, Lentigione 27, Pistoiese 27, Piacenza 26). La quattordicesima giornata ha premiato chi ha saputo segnare nei momenti chiave (Pro Sesto e Desenzano su tutte) e punito chi ha mostrato fragilità difensive o mentali.
In coda, la vittoria del Progresso sulla Correggese (0-2 firmato Calabrese e Belcastro) accorcia ulteriormente la classifica, dimostrando che nel Girone D nessuno è disposto a fare da vittima sacrificale. La Pro Sesto comanda, ma alle sue spalle la muta dei cacciatori è più affamata che mai.
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