Vigor Carpaneto, Carrozza: "Fanfulla squadra tosta ma non ci mancano le motivazioni"

22.03.2019 21:30 di  Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: luca ziliani
Vigor Carpaneto, Carrozza: "Fanfulla squadra tosta ma non ci mancano le motivazioni"

Una “maratona” di partite, termine tra virgolette per indicare la successione ravvicinata di impegni, ma anche senza perché – secondo la sua stima – il totale dei chilometri percorsi correndo sul rettangolo di gioco si avvicina decisamente alla celebre distanza. Lui, però, la stanchezza non sa cosa sia e così è pronto per giocare la quinta partita nell’arco di meno di due settimane.

Alessandro Carrozza è un motorino instancabile. L’attaccante esterno della Vigor Carpaneto 1922, classe 2000, è reduce dall’esperienza alla “Viareggio Cup” giocata con la maglia del Sassuolo, società che ne detiene il cartellino. Per il “gioiellino” della Vigor, due settimane dense di appuntamenti, trasferimenti e tanta corsa in campo. Il suo personale programma era iniziato nella scorsa settimana con le gare del girone contro i lettoni del FK RFS (martedì) e contro il Benevento (giovedì), prima di far rientro a Carpaneto per preparare la sfida (poi vinta) di serie D di domenica contro l’OltrepoVoghera. Nel frattempo, i suoi compagni del Sassuolo avevano ottenuto la qualificazione agli ottavi, dove martedì scorso hanno sfidato i portoghesi del Braga, usciti vincitori, mentre nei neroverdi Carrozza ha giocato un’ora abbondante. Per lui, una “Viareggio Cup” dove si è messo in mostra, confermando le ottime cose già fatte vedere in serie D con la maglia piacentina.

“E’ stata una bellissima esperienza – racconta Carrozza al rientro dalla manifestazione – ho avuto la possibilità di mettermi in mostra in una vetrina importante. Un po’ mi aspettavo la chiamata, ripensando al cammino personale fatto in questi mesi che reputo positivo. Il Sassuolo è una società che ti segue anche quando sei in prestito, se fai bene e hai il giusto atteggiamento ti valorizza. Come squadra alla Viareggio Cup ci siamo confrontati con formazioni italiane e straniere e questo fa sempre piacere: si può  sempre imparare molto”.

Com’è il livello della manifestazione?

“E’ buono, sarei presuntuoso a dire il contrario. Sono contento delle mie prestazioni, anche se due delle tre partite che ho giocato sono coincise con una sconfitta della squadra (Benevento e Braga). Penso di aver offerto nel complesso tre buone prestazioni. Il Sassuolo ha fatto un buon percorso, abbiamo passato il girone approdando agli ottavi di finale, dove era una partita secca e quindi poteva succedere di tutto: ci sono state le occasioni per entrambe le squadre e sono girate meglio al Braga. Loro sono andati avanti (vittoria ai calci di rigore,ndc), noi siamo usciti a testa alta”.

Spostiamoci nel mondo-Vigor: domenica scorsa è arrivata la provvidenziale vittoria contro l’OltrepoVoghera.

“E’ un risultato molto importante, visto il periodo negativo che stavamo attraversando. E’ la prova che se stai lì con la testa e vuoi ottenere davvero qualcosa perché ne senti il bisogno, puoi raggiungere il risultato positivo. In ogni stagione ci sta avere alti e bassi, vale per tutti; l’importante è reagire e prendiamo la prestazione offerta tenendo le cose positive, soprattutto nel primo tempo, e le altre per migliorare”.

Domenica prossima, invece, all’orizzonte c’è la sfida esterna contro il Fanfulla.

“Lo sappiamo, è una squadra tosta, affamata di vittorie e non ci mancano le motivazioni per sfidarli. Giochiamo in trasferta e dovremo avere un’attenzione in più per scendere in campo e vincere. All’andata era stata una sfida a ritmo molto alto e siamo riusciti a portarla a casa (3-2) grazie a un signore di nome Rantier che ha fatto tripletta e ha portato a casa il pallone”.

Hai giocato quattro partite in otto giorni: avverti un po’ di stanchezza?

“Parto dal presupposto che il fisico deve essere curato con la massima attenzione in ogni dettaglio. Ho giocato quattro partite, corso in media circa dieci chilometri a match, ma sono pronto e a disposizione di mister Veronese per domenica se volesse impiegarmi. Al “Viareggio” è venuto a vedermi mio fratello maggiore Andrea, che gioca nel Castellarano (Promozione emiliana) e mi ha detto: “ti rendi conto che hai fatto tutti questi minuti e hai rigiocato martedì?”. Io gli ho risposto: “Hai ragione, ma ci sto pensando ora che me lo dici tu”.