Amiternina: dallo stadio-tendopoli alla Serie D

Il terremoto ha distrutto Scoppito ma non ha fermato i suoi abitanti e l'Amiternina ne è la prova.
07.09.2012 15:00 di  Davide La Rocca   vedi letture
Fonte: Ufficio Stampa Sambenedettese
Amiternina: dallo stadio-tendopoli alla Serie D

LA STORIA
La storia dell'Amiternina è abbastanza recente. La società nacque infatti nel 1972 con la denominazione di "Società Polisportiva Scoppito". Scoppito è un piccolo centro a pochi chilometri da L'Aquila dove risiedono appena 3.000 abitanti eppure la passione per il calcio è molto forte. Negli anni '80 la società cambia nome divenendo "Società Sportiva Amiternum". La decisione viene presa dall'allora presidente Ciancarella per raccogliere tutte le energie dei paesi limitrofi introrno a questa società calcistica. Del resto il nome "Amiternum" risuona nella storia dell'Abruzzo e dell'Italia. Si tratta di una città italica fondata dai Sabini e le cui rovina sorgono proprio tra L'Aquila e Scoppito. Città nata addirittura prima dell'età romanica vennè conquistata dai romani e trasformata in grande centro urbano contando, prima del 200 A.C., decine di migliaia di abitanti. Divenne centro di potere e vi risiederono alcune nobili famiglia romane. Nell' 86' A.C. vi nacque Sallustio, uno dei maggiori storici romani, e leggenda narra che fu città natale anche di Ponzio Pilato, futuro prefetto della Giudea noto per aver processato e condannato Gesù Cristo. E proprio leggenda vuole che il corpo di Pilato, una volta tornato ad Amiternum, fu lasciato insepolto, infilato in un sacco e legato ad un carro di bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta. Tale carro sprofondò su un piccolo laghetto ghiacciato dei Monti Sibillini (a 50 km da Amiternum) ancora oggi visitatissimo e chiamato appunto "Lago di Pilato".

IL TERREMOTO
Dopo tanti campionati di 1a categoria e Promozione gli abruzzesi dell'Amiternina (chiamata così definitivamente nel 2002) cercarono di conquistare l'Eccellenza in più di un'occasione senza riuscirvi.  La stagione drammatica che resterà per sempre nella storia di questa società è quella del 2008/09. L'Amiternina lotta a metà classifica ma il 6 aprile 2009 il famoso sisma distrugge gran parte del paese e costringe la protezione civile a utilizzare il campo sportivo per allestire una tendopoli.


LA VITA CONTINUA...ARRIVA IL SOGNO SERIE D
Dopo la paura ed il dramma la vita riprende nelle zone terremotate e l'Amiternina continua a coltivare il sogno Eccellenza. L'obiettivo è centrato nella stagione 2010/11 quando mister Vincenzino Angelone ed i suoi ragazzi regalano a Scoppito un'importante promozione. Ma il sogno non finisce qui perchè solo un anno dopo la società aquilana potrà festeggiare addirittura la prima, storica conquista della Serie D. Merito di un gruppo fantastico creato dal mister e dal presidente Colantoni. La squadra domina l'Eccellenza inanellando 28 risultati utili consecutivi dopo una sconfitta alla prima giornata. Il trascinatore è l'argentino Hernan Rodolfo Molinari, ha 29 anni, tanti quanti i gol che ha segnato (sono 78 in totale quelli della squadra). E’ argentino di La Plata, ma i nonni sono originari di Parma e lui, da quasi 9 anni, è l’incubo delle difese di vari campionati dilettanti. Uscito dalle giovanili dell’Estudiantes, nel 2003, con l’Argentina che tentava di uscire da una crisi economica epocale, ha scelto la via italiana. Tra giocare nella B argentina con stipendi non sicuri, meglio i dilettanti della patria di origine.

IL PRESENTE
Il presente parla di un'Amiternina ambiziosa. Il presidente Colantoni ha ovviamente confermato mister Angelone ed il bomber Molinari cercando di impreziosire la squadra con acquisti importanti come ad esempio queli degli ex Samb Pasquale Berardi e William Bordi. Senza dimenticare Di Francia, i fratelli Lenart, qualche giovane proveniente dalle giovanili della Lazio e Pedalino che tanto bene ha fatto con il Canistro. Insomma una formazione arrivata in Serie D con il fermo intento di restarci, noi glielo auguriamo, magari però conquistando punti salvezza dalla terza giornata in poi.