Scandalo FIGC: Tesserati fantasma, 5 anni a Pastore
Cinque anni di inibizione con proposta di preclusione dai ruoli. La Corte dappello della Federcalcio, a sezioni unite, presieduta dal presidente di sezione del Consiglio di Stato, professor Sergio Santoro, ha accolto il ricorso del procuratore federale avverso la decisione pronunciata nei confronti dellex presidente del Comitato regionale della Campania della Lnd, Vincenzo Pastore, rideterminando la sanzione da 18 mesi a 5 anni di inibizione con proposta di preclusione dai ruoli. Erano presenti il procuratore Giuseppe Pecoraro, il procuratore interregionale facente funzioni Ciro Saltalamacchia, lavvocato di Vincenzo Pastore, Gaetano Aita, oltre che lex presidente della Federcalcio regionale.
Cinque anni di inibizione con proposta di preclusione dai ruoli. La Corte dappello della Federcalcio, a sezioni unite, presieduta dal presidente di sezione del Consiglio di Stato, professor Sergio Santoro, ha accolto il ricorso del procuratore federale avverso la decisione pronunciata nei confronti dellex presidente del Comitato regionale della Campania della Lnd, Vincenzo Pastore, rideterminando la sanzione da 18 mesi a 5 anni di inibizione con proposta di preclusione dai ruoli. Erano presenti il procuratore Giuseppe Pecoraro, il procuratore interregionale facente funzioni Ciro Saltalamacchia, lavvocato di Vincenzo Pastore, Gaetano Aita, oltre che lex presidente della Federcalcio regionale.
La Corte ha respinto il ricorso presentato da Pastore e ha dichiarato inammissibile quello della Lega Nazionale Dilettanti avverso lincongruità della sanzione inflitta allex presidente del Comitato. Pastore era stato deferito per aver posto in essere, in particolare nella stagione sportiva 2014-2015, «condotte rivolte ad alterare il risultato di singole gare e il medesimo esito dei relativi campionati, nella piena consapevolezza delle conseguenze del proprio operato». In base al deferimento, erano state 1272 le gare irregolari, con 357 società coinvolte e 828 calciatori raggiunti che non risultavano tesserati. Nessuna ripercussione sui campionati in quanto le società sono già state san- zionate. Per la Procura, Pastore aveva provveduto a «concretizzare un sistema incentrato sulla costante, deliberata violazione della regolamentazione sportiva del Coni, nonché delle norme federali» omettendo di trasmettere gli atti. Ora la strada è il ricorso al Collegio di garanzia del Coni ri- tenendosi conclusi i gradi di giudizio interni alla Figc. Se il Collegio di garanzia dovesse rendere definitiva questa decisione, tornerebbe alla Corte federale dappello per incardinarsi un procedimento ex novo sulla possibilità di preclusione dai ruoli.
La Corte ha respinto il ricorso presentato da Pastore e ha dichiarato inammissibile quello della Lega Nazionale Dilettanti avverso lincongruità della sanzione inflitta allex presidente del Comitato. Pastore era stato deferito per aver posto in essere, in particolare nella stagione sportiva 2014-2015, «condotte rivolte ad alterare il risultato di singole gare e il medesimo esito dei relativi campionati, nella piena consapevolezza delle conseguenze del proprio operato». In base al deferimento, erano state 1272 le gare irregolari, con 357 società coinvolte e 828 calciatori raggiunti che non risultavano tesserati. Nessuna ripercussione sui campionati in quanto le società sono già state san- zionate. Per la Procura, Pastore aveva provveduto a «concretizzare un sistema incentrato sulla costante, deliberata violazione della regolamentazione sportiva del Coni, nonché delle norme federali» omettendo di trasmettere gli atti. Ora la strada è il ricorso al Collegio di garanzia del Coni ri- tenendosi conclusi i gradi di giudizio interni alla Figc. Se il Collegio di garanzia dovesse rendere definitiva questa decisione, tornerebbe alla Corte federale dappello per incardinarsi un procedimento ex novo sulla possibilità di preclusione dai ruoli.
La Corte ha respinto il ricorso presentato da Pastore e ha dichiarato inammissibile quello della Lega Nazionale Dilettanti avverso lincongruità della sanzione inflitta allex presidente del Comitato. Pastore era stato deferito per aver posto in essere, in particolare nella stagione sportiva 2014-2015, «condotte rivolte ad alterare il risultato di singole gare e il medesimo esito dei relativi campionati, nella piena consapevolezza delle conseguenze del proprio operato». In base al deferimento, erano state 1272 le gare irregolari, con 357 società coinvolte e 828 calciatori raggiunti che non risultavano tesserati. Nessuna ripercussione sui campionati in quanto le società sono già state san- zionate. Per la Procura, Pastore aveva provveduto a «concretizzare un sistema incentrato sulla costante, deliberata violazione della regolamentazione sportiva del Coni, nonché delle norme federali» omettendo di trasmettere gli atti. Ora la strada è il ricorso al Collegio di garanzia del Coni ri- tenendosi conclusi i gradi di giudizio interni alla Figc. Se il Collegio di garanzia dovesse rendere definitiva questa decisione, tornerebbe alla Corte federale dappello per incardinarsi un procedimento ex novo sulla possibilità di preclusione dai ruoli.
La Corte ha respinto il ricorso presentato da Pastore e ha dichiarato inammissibile quello della Lega Nazionale Dilettanti avverso lincongruità della sanzione inflitta allex presidente del Comitato. Pastore era stato deferito per aver posto in essere, in particolare nella stagione sportiva 2014-2015, «condotte rivolte ad alterare il risultato di singole gare e il medesimo esito dei relativi campionati, nella piena consapevolezza delle conseguenze del proprio operato». In base al deferimento, erano state 1272 le gare irregolari, con 357 società coinvolte e 828 calciatori raggiunti che non risultavano tesserati. Nessuna ripercussione sui campionati in quanto le società sono già state san- zionate. Per la Procura, Pastore aveva provveduto a «concretizzare un sistema incentrato sulla costante, deliberata violazione della regolamentazione sportiva del Coni, nonché delle norme federali» omettendo di trasmettere gli atti. Ora la strada è il ricorso al Collegio di garanzia del Coni ri- tenendosi conclusi i gradi di giudizio interni alla Figc. Se il Collegio di garanzia dovesse rendere definitiva questa decisione, tornerebbe alla Corte federale dappello per incardinarsi un procedimento ex novo sulla possibilità di preclusione dai ruoli.