Dal barcone al debutto in Eccellenza: la storia di Ansumana Jallow

Eccellenza Marche
20.02.2018 16:30 di  Giovanni Pisano   vedi letture
Fonte: Michele Rossi - tmnotizie
Dal barcone al debutto in Eccellenza: la storia di Ansumana Jallow

Ansumana Jallow è un giovane gambiano scappato dalla sua terra quasi due anni fa; arrivato in Sicilia con un barcone è stato subito dirottato ad Ancona e da ottobre dello scorso anno è aggregato al Progetto Sprar di Grottammare. Non ancora diciassettenne, è fuggito da un paese dove più della metà della popolazione è in miseria, dove il reddito medio non arriva a 500 dollari annui e dove gli under 25 sono il 60% circa. Dopo oltre 22 anni, nel dicembre 2016 con libere elezioni finalmente il tiranno Yahya Jammeh è stato mandato in esilio e dal 18 febbraio scorso (giusto un anno fa) in Gambia comanda il presidente Adama Barrow che lentamente sta cercando  di riportare il paese alla normalità. Nonostante questo, però, i giovani gambiani – che giustamente sperano in un futuro migliore – guardano verso l’Occidente come meta per il resto della propria vita.

Ansumana, che nella sua città giocava a calcio con il Willan FC (era anche il capitano) e sognava di diventare come il suo idolo David Beckham, arrivato in Italia ha cercato subito di mettere a frutto la propria passione. Ad Ancona ha trovato ospitalità presso la Nuova Folgore, società militante in Seconda Categoria; ma, essendo ancora minorenne, non ha mai potuto debuttare in prima squadra; solo allenamenti e partite amichevoli che comunque lo hanno formato e gli hanno dato un’ampia visione di come il calcio viene inteso in Italia. La maggiore età l’ha raggiunta il 3 ottobre scorso e due giorni dopo era già qui a Grottammare, città da decenni impegnata nell’integrazione tra i popoli. Subito occupato in lavori socialmente utili dal Comune, ha conosciuto Bruno Talamonti – consigliere delegato alla Protezione Civile nonché ex giocatore della Robur – il quale ha fatto di tutto affinché il Grottammare Calcio lo facesse allenare. Una partita amichevole contro la Samb Beretti è stata la svolta: due gol e tanta “sostanza” hanno convinto i dirigenti della gloriosa società biancoceleste a tesserarlo, aggregandolo alla squadra Juniores. Tre gettoni ed una rete con i coetanei allenati da Paolo Napoletani e domenica 11 febbraio viene portato in panchina con la prima squadra da Manolo Manoni, uno che ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani. Al primo minuto della ripresa del derby contro il Porto d’Ascoli, complice un problema fisico accusato dal bomber Dario Ludovisi e l’infortunio occorso in settimana a Davide Paregiani, Ansumana (che nella sua lingua significa Benedetto) viene buttato nella mischia e fa il suo esordio in Eccellenza: per niente emozionato, si destreggia bene lottando su tutti i palloni, mettendo in mostra dei buoni spunti oltre a quella “fame” calcistica senza la quale non si va da nessuna parte. E fa niente che il derby sia finito in parità, il suo esame è stato ampiamente positivo, tanto che il mister ieri gli ha dato ancora fiducia nella vittoriosa trasferta di Chiaravalle contro la Biagio Nazzaro: entrato al 21’ della ripresa al posto di Michele De Panicis, con la sua velocità e la sua “tigna” ha creato non pochi problemi alla difesa rossoblu, contribuendo alla vittoria finale della squadra del presidente Luigi Merli che consolida il quarto posto in classifica, in piena zona play-off.

 

Ciao Ansumana, come ti trovi qui a Grottammare?

Bene, finora non ho avuto nessun problema. Ho trovato nel mio cammino gente meravigliosa e spero che vada sempre così.

 

E con i tuoi compagni di squadra?

Pure con loro sto molto bene, anche se – essendo un po’ timido – devo prenderci ancora confidenza.

 

Cosa hai provato quando il mister Manoni ti ha detto di scaldarti che saresti entrato al posto del bomber?

Forse non l’ho dato molto a vedere, ma ero emozionato. Oltre che felice perché finalmente coronavo un mio sogno.

 

Cosa ti aspetti da questa esperienza con il Grottammare Calcio?

Di giocare, di migliorarmi e di essere d’aiuto alla squadra.

 

Ti piacerebbe restare qui anche il prossimo anno?

Il progetto di accoglienza scade a maggio, poi farò due mesi di tirocinio presso un’azienda locale. Se verrò confermato, resterò più che volentieri a Grottammare e potrò continuare a giocare con i colori biancocelesti. È quello che spero…

 

A chi dedicherai il primo gol in Eccellenza?

Alla mia mamma (mio padre purtroppo è morto tanti anni fa) e a tutta la squadra, giocatori e dirigenti che mi dimostrano ogni giorno il loro affetto.

 

Qual è il tuo obiettivo?

È quello di diventare un calciatore professionista. Sono ancora giovane, ce la posso fare, per questo mi impegno tutti i giorni per migliorarmi ed essere utile alla causa.

 

Com’è ora la situazione in Gambia?

Fortunatamente non c’è più la dittatura, ma un po’ di problemi ancora rimangono, soprattutto legati al tribalismo. Io sono venuto via dal Gambia perché, dopo la morte di mio padre, con mia madre ero andato a vivere da uno zio ma, dopo un po’ di anni, questa convivenza era diventata molto difficile. Ora spero di potermi realizzare qui in Italia in modo da farmi raggiungere dalla mamma. Sarebbe la cosa più bella del mondo.

 

E allora, in attesa della sua prima delle tanti reti che farà con la maglia del Grottammare Calcio, non ci rimane che augurare al capitano Ansumana, alias Betto (come vengono chiamati dalle nostre parti coloro che si chiamano Benedetto) ogni bene possibile affinché possa realizzare tutti i suoi desideri.

In bocca al lupo, ragazzo dagli occhi buoni.