Amato: "Condanna ferma per i fatti di Taranto. Quelli non sono tifosi"

Sono momenti non semplici quelli che sta vivendo il Taranto. Gli ultimi fatti di cronaca (clicca qui), ci restituiscono la fotografia di un clima particolarmente teso che inevitabilmente finisce per influire sulla stessa squadra. Chi non è mai stato tenero con la società è l'intermediario sportivo Giovanni Amato. Lo stesso però stavolta si schiera decisamente contro i contestatori: "Quanto accaduto è riprovevole. Atti che, sono sicuro, non appartengono al vero tifoso tarantino che non le manda a dire. Il vero tifoso tarantino affronta le questioni di petto e sempre con rispetto ed educazione. Le proteste si possono fare, il dissenso però va espresso sempre civilmente. Esprimo tutta la solidarietà alla società, a cui sono vicino, in merito a quanto accaduto ed esprimo condanna ferma verso questi episodi. Lo scorso anno ci fu l'aggressione ai calciatori, anche quello fu il gesto di persone che sono tutto fuorchè tifosi del Taranto. Io stesso, come è risaputo, non sono mai stato tenero con la società che, pure, deve porsi delle domande su questo clima generatosi. Resta inteso però che fatti del genere non devono assolutamente accadere. Così come sono da condannare gli episodi di insulti ed offese personali rivolte a familiari ed in presenza di familiari, come figli piccoli. La vita privata di ogni persona che lavora per il Taranto non deve essere intaccata per le varie vicissitudini del calcio. Professionalmente si possono commettere degli errori ma bisogna distinguere dalla vita privata delle persone che è altra cosa. Campionato Taranto? Il clima non aiuta. Per me questa squadra può vincere il campionato con dieci punti di distacco dalla seconda. Parliamo di ottimi calciatori come D'Aiello, Miale, Ancora, Aleksic, Pera, che non scopro di certo io, e tutti gli altri. Con un ambiente sereno e l'unione d'intenti tra società, tifosi e città sono certo che questa squadra può arrivare ad altissimi livelli".