Gasparotto: "Rimini? Vi spiego perchè non sono rimasto. Con la Jesina era tutto fatto ma..."

20.07.2017 00:23 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
Gasparotto: "Rimini? Vi spiego perchè non sono rimasto. Con la Jesina era tutto fatto ma..."

Giacomo Gasparotto è, al momento, uno degli svincolati di lusso presenti sul mercato nazionale. Il centrocampista centrale, classe 1994, prodotto del vivaio della Juventus dove è stato protagonista anche con la Primavera, arriva dalla vittoria del campionato di Eccellenza con il Rimini. Solo per i biancorossi aveva accettato di scendere sino al massiomo campionato dilettantistico regionale.

Atre tappe della sua carriera sono state Casale (Serie C), Novara (Serie B), Gozzano, Verbania, Triestina, Acqui, Giulianova, Folgore Veregra e Pistoiese in Serie D. Anche con gli orange ha vinto il campionato facendo approdare il club toscano nuovamente tra i professionisti. Gasparotto si è concesso ai nostri taccuini.

Partiamo dalla fine. Vittoria del campionato con il Rimini, 25 presenze da protagonista. Che stagione è stata?
"Sia dal punto di vista personale che di squadra, è stata una grande stagione. Ho saltato qualche gara per un'infortunio ma poi mi sono ripreso alla grande. Abbiamo dimostrato in campo di valere il primo posto".

Come mai non è rimasto?
"Mi ero accordato un'anno fa per due stagioni. Poi ci sono state delle scelte diverse. Hanno preso due ragazzi anche perchè gli under obbligatori in campo sono quattro e la società si sta muovendo per dare altre opzioni all'allenatore. Purtroppo in questo calcio a 21 anni sei già vecchio".

A noi risulta che le siano arrivate però diverse offerte. In particolare, sappiamo dell'interesse della Jesina. Può confermare?
"Per motivi personali sto valutando con maggiore attenzioni le offerte che vengono da club del girone 'F'. Con la Jesina c'è stato molto di più di un interessamento. Avevamo parlato e ci eravamo messi d'accordo su tutto. Sono rimasto in attesa per un mese per la firma, poi il direttore mi ha detto che l'allenatore non mi 'vedeva' e quindi non si sarebbe concretizzato l'accordo. Strano, perchè l'allenatore non mi ha mai visto in carne ed ossa. Non mi ha mai visto in campo per davvero, mai lavorato con lui. Avrei preferito maggiore chiarazza, non capisco perchè raggiungere l'accordo se non erano interessati al sottoscritto".

E se le diciamo OltrepoVoghera, Monticelli e Castelfidardo?
"Non parlo di trattative. Diciamo che ho ricevuto diverse chiamate, per il momento la mia attenzione è rivolta a squadre del girone 'F'. Detto che la maggioranza delle attenzioni le ho ricevute da squadre del nord".

Solo Serie D o anche Eccellenza?
"Serie D. Personalmente non ho problemi a scendere di categoria ma a determinate condizioni. L'ho fatto per il Rimini e lo rifarei. Quando ci sono progetti seri e squadre importanti la categoria non la si guarda mai".

Ciò che salta sempre all'occhio è la crisi per i giovani calciatori. Anche lei nonostante le qualità dimostrate sul campo ancora sembra fare fatica a trovare progetti seri che la coinvolgano. Le regole attuali sembrano quasi essere un'ostacolo insomma. Qual è il suo pensiero?
"Già da un paio d'anni sento che vogliono cambiare questa regola. Quando ero io un under mi ha aiutato tra virgolette, perchè davanti alla difesa o mezzala centrale spesso i tecnici preferiscono far giocare calciatori esperti. Io però mi metto nei panni dei portieri ad esempio. Nel loro caso finita l'età da giovane di categoria in molti addirittura lasciano perchè non trovano più spazio anche avendo fatto bene in Serie D. I più fortunati scendono di categoria. La regola insomma andrebbe abolita o quantomeno modificata per far scendere il numero dei giovani obbligatori in campo. Già una bella svolta potrebbe essere passare dai quattro under attuali a tre. Chi ha fatto calcio poi lo sa che quando un giovane è bravo, e quindi se lo merita, gioca comunque: regola o non regola".