La rabbia di D'Agostino: "Stufo di perdere soldi. Noi dobbiamo essere tutelati come i professionisti"

20.07.2016 13:33 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
La rabbia di D'Agostino: "Stufo di perdere soldi. Noi dobbiamo essere tutelati come i professionisti"

"Sono stufo, esattamente come penso lo siano tutti i miei colleghi. Stufo che nel calcio continuino a circolare certi individui, chiamarli persone sarebbe un complimento che non meritano". Questo è solo l'inizio dello sfogo del difensore, classe 1985, Andrea D'Agostino. Dichiarazioni raccolte dalla redazione di NotiziarioCalcio.com che ha ascoltato il calciatore che in passato ha vestito maglie importanti come quelle di Chievo Verona, Foggia, Potenza, Rieti, Pavia e Sambenedettese. D'Agostino si riferisce alla sua ultima stagione, giocata con la maglia dell'Ebolitana, un campionato in cui il difensore ha profuso il suo lavoro senza tuttavia ricevere quanto pattuito.

Lo stesso D'Agostino spiega: "Nella stagione appena conclusa, ero tesserato con l'Ebolitana ed ho perso ben quattro rimborsi spese, quattro mesi di lavoro e sacrifici personali regalati al presidente Fiorentino Reppuccia, al diesse Ramon Taglianetti, al dirigente Giuseppe Bisogno ed anche al Sindaco di Eboli, Massimo Cariello. Questi sono i personaggi che ad inizio stagione avevano garantito i miei rimborsi spese, assicurandomi che avrei sempre potuto contare su di loro. Pensare che alcuni di loro sono anche padri di famiglia mi fa gelare il sangue nelle vene. Oltre al momento di crisi economica gli artefici di questa distruzione sono loro, presidenti che non conosco nulla del calcio, figuarsi se riescono a comprendere parole come spogliatoio, direttore sportivo, squadra. Gente che non ha mai calcato un campo di calcio, che non ha mai indossato un paio di scarpette. Dico ciò in ragione del fatto che tali personaggi non solo non conoscono l'amore verso questo sport e questo lavoro, ma hanno anche la presunzione di ergersi a grandi manager allestendo squadre e parlando di calcio quando invece dimostrano coi fatti incapacità e pressapochismo. Purtroppo gli stupidi siamo noi che continuiamo a giocare, ma lo facciamo perchè amiamo questo sport che per noi significa lavoro, sacrificio e profonda umiltà. Concetti che dovrebbero guidare tutti coloro che vogliono partecipare all'impresa calcio, se tutto invece va a rotoli è proprio perchè il pallone è affidato a personaggi che tutto perseguono fuorché l'interesse collettivo di squadra, tifosi e piazza sportiva".

Quando dal calcio dipende non solo il tuo presente ma anche il futuro e la serenità della tua famiglia, certe situazione diventano gravissime: "Ho dovuto fare salti mortali per cercare di andare avanti e mantenere i miei impegni extra-calcistici, per colpa di questi individui la cui unica abilità è ciarlare, campioni di parole al vento, solo chiacchiere su chiacchiere.
Spero che nel calcio dilettantistico cambino le cose, certi individui devono scomparire altrimenti il futuro di questo mondo può solo essere ancor più a tinte fosche. Noi atleti dobbiamo essere tutelati al cento percento come i professionisti, con l'obbligo, e ripeto l'obbligo, di firmare e depositare il contratto in Lega con tasse e contributi da pagare
".