I tifosi del Delta Porto Tolle: "Traditi ed abbandonati"

31.07.2015 21:00 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
I tifosi del Delta Porto Tolle: "Traditi ed abbandonati"

Non è piaciuta ai tifosi del Delta Porto Tolle dalla svolta rodigina del club messa in atto dalla famiglia Visentini. Così arrivano le parole dure degli ultras del Delta.

Abbiamo appreso dalla stampa la scomparsa del Delta Porto Tolle, quindi del Delta 2000, nato dalla fusione della Portotollese, del Polesine Camerini e del Ca' Venier, gloriose squadre nate tra gli anni '60 e '70. Una realtà calcistica che negli ultimi 15 anni era riuscita ad abbattere i campanili e a portare al Comunale i propri tifosi, sotto un'unica bandiera. Negli ultimi anni per un paese come il nostro abbiamo vissuto un sogno calcistico, grazie alla proprietà della società che in pochi anni ha portato il Delta dalla promozione al professionismo . scrivono i supporters - un sogno che noi tifosi abbiamo sempre accompagnato tra le mura amiche ed in trasferta, senza mai risparmiarci, incitando anche nei momenti più difficili e sostenendo in ogni gara i giocatori, creando con loro un rapporto speciale anche fuori dal campo. Gli spalti erano gremiti di donne, uomini e bambini che vivevano con passione il calcio ed il loro Delta.

Abbiamo accettato il trasferimento lo scorso anno a Rovigo mantenendo la nostra identità, dopo le vicende legate in particolare ad un'amministrazione comunale miope e lontana dalla nostra realtà, portando il nostro contributo, spesso più numeroso di quello rodigino, nutrendo nel cuore la speranza di tornare al Comunale, la nostra casa - scrivono gli Ultras - ora arriva la scelta della famiglia Visentini che cambia nome, simbolo e città trasformandosi di fatto nel Rovigo Calcio! Oggi ci ritroviamo senza squadra, con la storia di un paese confinata in un angolo del logo, con una società che di fatto ha sposato un nuovo progetto, il Rovigo Calcio. Le ambizioni di divenire il centro calcistico polesano potevano mantenere le radici a Porto Tolle ed invece si assiste a qualcosa di nuovo, di diverso, che non ci appartiene e non ci può appartenere, ci sentiamo traditi e abbandonati, coscienti che la favola Delta che riempiva i giornali ore è l'azienda Rovigo, la stessa di tante piazze fredde che riempiono un calcio dove gli interessi economici arrivano prima di tutto.
In una maglia, nel suo scudetto, in quel simbolo portato con fierezza sul petto c'è molto di più del sudore dei giocatori, molto di più dei soldi della proprietà, c'è un paese e la sua gente. Addio Delta Porto Tolle.