Riccione, è finita. La squadra non scenderà più in campo

16.04.2014 10:30 di  Enrico Morellini   vedi letture
Shpetim Memetaj (Riccione)
Shpetim Memetaj (Riccione)

E siamo a cinque. Due soltanto questa settimana le vittime dell'epidemia calcistica che questa stagione ha sferzato duramente i club di Serie D. Dopo Nardò, Ragusa, Bojano e Licata, che domani non si presenterà in campo contro il Savoia, arriva la notizia di un altra rinuncia a proseguire il campionato: quella del Riccione.
Fin qui la squadra romagnola è sopravvissuta nonostante le tantissime difficoltà economiche portando avanti di fatto il campionato con una squadra di giovanissimi che hanno incassato goleade a ripetizione come l'ultima, domenica scorsa, contro la Clodiense finita con un pesante dieci a zero per gli ospiti.
Al peggio, si sa, non c'è mai limite ed ora ecco arrivare la mazzata finale. A darla l'amministratore unico Shpetim Memetaj, in carica da appena due mesi, che ha comunciato a staff tecnico, in testa mister Manuel Amati, e squadra che è finita qui, niente più allenamenti e non si scende più in campo. Già ieri la squadra non si è presentata in campo per la preparazione. "Ho provato in ogni modo a portare avanti il campionato affinchè si potesse chiudere sul campo ma dopo l'ennesimo incontro a Roma con i vertici della Lega Nazionale Dilettanti ho capito che non c'è più nulla da fare, i debiti e le vertenze delle precedenti amministrazioni societarie non sono più sostenibili e quindi non porteremo a termine la stagione. Il Riccione fallirà".  Il progetto di Memetaj tuttavia non finisce con il fallimento della società: "Abbiamo lavorato tanto in questi due mesi e non vogliamo buttare al vento quanto di buono fatto, cercheremo di riportare il calcio a Riccione ricominciando da zero, senza debiti e ponendo basi solide per un futuro sereno".