Unione Triestina, altro rinvio. Offerte d'acquisto scarse e inadeguate

11.02.2016 19:30 di  Massimo Poerio   vedi letture
Fonte: il piccolo
Unione Triestina, altro rinvio. Offerte d'acquisto scarse e inadeguate

Ancora 24 oredi sofferenza.Il destino della Triestina resta più che mai in bilico. Il curatore fallimentare Vernì non ha ricevuto ieri, entro il termine previsto, offerte che rispondessero a quelli che erano i requisiti richiesti. E, anzi, attorno alla teorica “asta” si è creata una situazione singolare. Bizzarra, quasi. Tanto che Vernì, per rispetto se non proprio per amore della storia alabardata, ha deciso di tenere aperta una possibile via d’uscita. Per usare le sue stesse parole, «è pervenuta una sola offerta, risultata priva dei requisiti minimi previsti dall’invito stesso. E’ stato poi depositato, fuori termine, un ulteriore plico, quindi necessariamente non aperto». La Triestina, insomma, per usare un eufemismo, non va a ruba. Tutto finito, allora? Non necessariamente. In primis perchè a vedere l’ennesima disfatta dell’Unione, dopo quelle sul campo (5-0 ieri a Mestre, alè...) non ci tiene nessuno, in seconda battuta perchè il ritardato arrivo dell’unica offerta che veniva considerata seria e “solida”, quella dell’ex calciatore alabardato Mauro Milanese, ha connotazioni che in altri contesti si definirebbero fantozziane. Sentiamo Vernì. «In considerazione della circostanza che la mancata presentazione di almeno un’offerta, valida e compatibile con le esigenze della procedura, comporterebbe inevitabilmente l’immediata cessazione dell’esercizio provvisorio per impossibilità di proseguire nell’attività - ha spiegato Vernì - si è deciso di assegnare a tutti gli interessati, stante l’urgenza di provvedere, assicurando nel contempo principi di trasparenza e competitività, nuovo termine scaduto oggi alle 12, per la presentazione e/o integrazione di offerte, comunicando un tanto a tutti i soggetti ai quali era stato trasmesso il precedente invito». In pratica, ultima chance e giochi riaperti. Per tutti. O, almeno, per chi ci tiene veramente. Il curatore di sicuro, che ha avuto il buon cuore di tenere aperto il respiratore artificiale di una Triestina già apparentemente in coma per altre 24 ore. Il curatore di più non dice. Sfrucugliando nella notizia, sembrava di capire, da alcune indiscrezioni, che l’unica busta arrivata nei termini fosse stata ieri quella di Favarato, per lungo tempo presidente in pectore. Del resto, aveva fatto fronte ad alcuni debiti, con soldi veri, difficile che volesse mollare la presa. E invece è andata proprio così. «Non ho presentato nessuna offerta - sottolinea Favarato - non c’entropiù. Ho tirato fuori di tasca mia 107 mila e 500 euro ma l’unica risposta che mi ha dato Trieste è stata quella di sputtanarmi. Grazie, basta così». Da chi è arrivata, dunque, la prima busta? A questo punto, mistero assoluto. Mentre, clamorosamente, quella giunta fuori tempo massimo, e questa è una certezza, è proprio quella più accreditata, quella di Mauro Milanese. Lo conferma, del resto, lo stesso diretto interessato, ieri in tribuna a Mestre ad assistere all’ennesima debàcle alabardata. «La nostra offerta, in effetti - ammette - è stata notificata alle 12.05, perchè il mio avvocato, Urso, si è trovato davanti a una fila incredibile... Vabbè, può succedere. Di certo non ci arrendiamo per un cavillo procedurale, l’abbiamo subito ripresentata. Se sono ottimista? Meglio concommentare - continua Milanese - ma mi limito a dire una cosa: non c’è bisogno di ulteriori negatività, la squadra è reduce da un 5-0, sta virtualmente retrocedendo, in questo momento darei più importanza ad altre cose. Quanto ai contenuti dell’offerta, credo di essere stato l’unico che ha presentato un assegno circolare, rispettando appieno i parametri richiesti. È tutto firmato per bene, penso non ci sia nessun problema. Lasciamo i dubbi a chi vuole tenerseli, parlerò alla fine, dopo che il curatore avrà preso una decisione. Per me, per noi, non cambia niente».