Superlega, accolto il ricorso UEFA. Sanzionabili Juve, Barcellona e Real

21.04.2022 16:15 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
Superlega, accolto il ricorso UEFA. Sanzionabili Juve, Barcellona e Real

Il capo del Tribunale Mercantile numero 17 di Madrid, Sofía Gil García, ha accolto il ricorso presentato dalla UEFA alle misure cautelari adottate nell'aprile 2021 nel caso della Super League e revocando tali misure, come riportato dalla Corte Superiore di Giustizia di Madrid (TSJM).

Il giudice si è pronunciato al riguardo dopo l'udienza tenutasi lo scorso giorno 1 con le parti per decidere sul mantenimento della misura cautelare, che ha costretto la UEFA a archiviare i procedimenti disciplinari aperti ai club Real Madrid, Barcellona e Juventus, che continuano in progetto.

La delibera afferma che "non vi sono prove che la minaccia e l'irrogazione di sanzioni ai tre club rimasti comporti la necessaria impossibilità di portare a termine il progetto, il cui finanziamento è autonomo", contro l'argomentazione che queste vanificherebbero l'esecuzione del progetto difeso da i ricorrenti -A22 Ssports Management S.L. e Società della Super League Europea SL-.

«Si insiste sul fatto che il finanziamento sarebbe vanificato, ma la verità è che i soci attori e le società sono entità giuridiche indipendenti e comunque, al momento dello sviluppo del progetto, gli intervenienti - inclusi gli enti finanziari - erano perfettamente consapevole delle possibili conseguenze, che non hanno impedito l'adozione di impegni di finanziamento, che non possono essere assunti o presunti frustrati da eventuali sanzioni”, aggiunge.
"Bisogna garantire il merito sportivo e le pari opportunità"

Il giudice ritiene "ragionevole e giustificato" il sistema di preventiva autorizzazione alle competizioni alternative da parte di UEFA e FIFA, "al fine di preservare pari opportunità per i club che partecipano al mercato sportivo", in quanto la capacità economica dei club è "molto disuguale" e questo influenza le reali possibilità di sviluppo di una competizione", sia finanziata dai club o da terzi, come è il caso.

Aggiunge che "occorre garantire il merito sportivo e le pari opportunità, che potrebbero essere snaturate dalle evidenti disuguaglianze economiche tra i partecipanti". "Gli enormi interessi economici che le partite di calcio procurano a società, giocatori e dirigenti rappresentano un evidente rischio contro il mantenimento e la difesa dei principi base di tutti gli sport; è necessario preservarli per evitare che prevalgano su tutti loro, il citato interesse economico", afferma.

Ciò premesso, il giudice ritiene che "un meccanismo di controllo sui concorsi organizzabili sia giustificato, sia attraverso la preventiva autorizzazione degli organi direttivi sia attraverso altri ordinamenti", per cui "a titolo cautelativo non si può stimare che non sia accettabile la preventiva autorizzazione sistema dell'UEFA, che non è stato seguito nel caso di specie".
Rifiuta l'abuso di posizione della UEFA e della FIFA

L'ordinanza respinge l'abuso di posizione dominante da parte dell'UEFA e della FIFA per l'accorpamento delle funzioni commerciali e regolamentari, come rilevano i ricorrenti, né per l'organizzazione di competizioni. "Non si può accettare in via cautelativa che gli imputati abbiano una copertura ingiustificata e arbitraria per impedire l'ingresso di nuovi concorrenti nel mercato interno del calcio, che per oggetto ed effetto presuppone una restrizione della concorrenza".

Tra le sue argomentazioni per valutare l'opposizione della UEFA al mantenimento delle misure cautelari, il giudice comprende che "la necessità di istituzioni di controllo, gestione e organizzazione che devono garantire un sistema conforme ai principi sportivi" sia giustificata. “Non si può dedurre che dall'impianto esistente e dal controllo si producano effetti anticoncorrenziali, come asserito, senza che gli attori abbiano cercato di agire secondo i canali prestabiliti. o il rispetto dei budget può essere considerato un ostacolo alla libera concorrenza", insiste.

L'ordinanza, impugnabile dinanzi al Tribunale provinciale di Madrid, è stata resa pubblica 20 giorni dopo l'udienza di opposizione alle misure cautelari emessa dallo stesso tribunale un anno fa, con la quale la UEFA ha ratificato in opposizione, il co- gli imputati LaLiga e la Federcalcio spagnola (RFEF) hanno presentato accuse e gli attori ESLC e A22 hanno chiesto il mantenimento.

Tra i provvedimenti cautelari, adottati dal precedente capo del tribunale, Manuel Ruiz de Lara, UEFA e FIFA sono stati condannati ad astenersi dal compiere qualsiasi atto che direttamente o indirettamente impedisse o ostacolasse la preparazione della Superliga e vietassero la minaccia o l'adozione di provvedimento disciplinare o sanzionatorio.

Lo scorso luglio Ruiz de Lara aveva ordinato alla UEFA di archiviare i procedimenti disciplinari aperti contro Real Madrid, Barcellona e Juventus e di revocare le "sanzioni mascherate" contro gli altri nove club che hanno rinunciato al progetto -Arsenal, Milan, Chelsea, Atlético Madrid, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham Hotspur-.

Nel caso di questi si riferiva alla riduzione del 5% delle entrate e al contributo al Fondo di Solidarietà con 15 milioni di euro e alla sanzione di 100 milioni di euro in caso di inadempienza se intendono partecipare alla SuperLiga.

L'udienza preliminare si terrà il 14 giugno, secondo il giudice il 12 aprile in un procedimento, in cui ha dichiarato la FIFA in situazione di contumacia procedurale, per non essersi costituita come coimputata entro il termine per rispondere a richiesta.


La Super League farà ricorso

Gli organizzatori della Superliga appellano al Tribunale Provinciale di Madrid la decisione del Tribunale Mercantile numero 17 di Madrid che revoca le misure cautelari depositate un anno fa, che impedivano qualsiasi azione della FIFA o della UEFA contro il progetto e obbligavano a depositare le procedure aperto per il secondo a Real Madrid, Barcellona e Juventus. Fonti della Superliga hanno confermato a EFE che presenteranno ricorso all'istanza corrispondente, in questo caso il tribunale provinciale di Madrid, la decisione del giudice Sofía Gil García nota questo giovedì
"Se giocano altre competizioni, non giocheranno le nostre"

Aleksander Ceferin ha ripetutamente minacciato di espellere le squadre che giocano nella Super League Europea dalle competizioni UEFA. I club sono liberi di creare il proprio torneo, ma non si aspettano di competere in UEFA. Sono stanco di questo progetto calcistico", ha detto qualche settimana fa al forum 'football and business' organizzato a Londra dal quotidiano Financial Times.