Brindisi, ristretta a tre la rosa dei papabili alla panchina: sarà uno di questi il nuovo allenatore

29.11.2023 17:41 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
Brindisi, ristretta a tre la rosa dei papabili alla panchina: sarà uno di questi il nuovo allenatore

Il totò allenatore ormai impazza in quel di Brindisi. Tra allenatori che si sono proposti e idee della società sono stati davvero tanti i profili valutati tra ieri e stamane. Salvo clamorosi cambiamenti che allo stato attuale ci sentiamo di escludere, la rosa dei papabili alla panchina biancoazzurra si è ristretta in queste ore a tre nomi soltanto. Da questa lista ristretta, che pare aver messo d'accordo tutte le anime societarie, uscirà quindi il nuovo allenatore del Brindisi.

L'attenzione dei dirigenti si è focalizzata su Salvatore Ciullo (55), Luciano De Paola (62) e Marco Banchini (43). Proviamo a ricostruire i ragionamenti fatti intorno agli attuali tre candidati.

Il primo nome, Salvatore Ciullo, è una garanzia perché conosce l'ambiente, la piazza di Brindisi e porterebbe il suo entusiasmo personale al servizio della squadra. A parlare per lui anche i risultati di Matera della scorsa stagione, dove da subentrante (così come sarebbe a Brindisi) ha cambiato marcia ad una squadra giovane costruita con un budget risicato lasciando in dote una media punti partita di 1,70. Poi come noto è arrivata la separazione poco prima dell'inizio di campionato per divergenze con il club.

Il secondo nome, quello di Luciano De Paola, è cominciato a circolare già nella serata di ieri. Rappresenterebbe la discontinuità perché ha allenato prevalentemente al nord e comunque mai una squadra del sud. Dalla sua però ha una grandissima esperienza ed i buoni risultati ottenuti in categoria.

Il terzo nome, Marco Banchini, rappresenta la discontinuità territoriale, pur vantando un'esperienza come secondo con la Casertana, ed il suo potenziale arrivo potrebbe equivalare ad una ventata di aria nuova. Non ha il curriculum dei primi due ma è un giovane tecnico di cui si parla bene fin da quando riportò il Como in Serie C, ormai quattro anni fa. 

In queste ore dovrebbero essere sciolti i dubbi anche se la situazione resta febbrile e da monitorare con grande attenzione.