Strianese: «Vogliamo fare la storia del Paternò. Complimenti a Torrisi ed al Trapani»

09.04.2024 19:30 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
Strianese: «Vogliamo fare la storia del Paternò. Complimenti a Torrisi ed al Trapani»

Nel calcio, così come nella vita, non c'è impresa che resti nella memoria senza coraggio. E di coraggio il Paternò in questa stagione ne ha dimostrato eccome. Così come lo ha dimostrato la società dopo l'amara retrocessioni ai play-out contro il San Luca nella passata stagione. Ricominciando con il sogno di tornare immediatamente nella massima serie dilettantistica nazionale. E di coraggio ne ha dimostrato ancora una volta il direttore sportivo Vittorio Strianese che tornò al capezzale dei rossazzurri sfiorando soltanto quello che sarebbe stato il miracolo salvezza. Anche lui è voluto rimanere lì, sul ponte di comando e ricominciare tutto dall'inizio programmando la stagione sportiva 2023-2024 con il solo obiettivo di riportare in alto il Paternò. Programma rispettato. La squadra rossazzurra ha sin qui disputato una stagione già storica con la vittoria della Coppa Italia Dilettanti Sicilia, un campionato da protagonista dove fino a domenica scorsa è stata in lotta per il primo posto. Promozione in D che potrebbe però arrivare ugualmente e nel modo più bello: vincendo la finale nazionale di Coppa Italia Dilettanti che giocherà a maggio contro la Solbiatese. Un successo che consegnerebbe ai siciliani il trofeo ed un posto diretto nel prossimo massimo torneo dilettantistico. Soprattutto proietterebbe il Paternò nella leggenda perché sarebbe la seconda squadra siciliana di sempre a vincere il trofeo nazionale dopo l'Alcamo (stagione 1995-1996). Ospite della redazione di NotiziarioCalcio.com è proprio il diesse Strianese.

Iniziamo dalla fine dello scorso campionato. Lei torna al Paternò a frittata fatta, una scelta di cuore poi finita male. Quale lucida follia l'ha spinta a rimanere per coltivare un nuovo sogno?
«Ho scelto io di rimanere perché potevo anche non rimanere. È stata una scelta mia naturalmente condivisa con la società. Non mi andava di andarmene dopo l'epilogo della retrocessione anche se questa non era frutto solo del mio percorso visto che io sono tornato con la squadra penultima a 13 punti e poi ne abbiamo fatti 22 che non sono però bastati a salvarci ed al play-out col San Luca. A quel punto nella mia testa c'era solo la voglia di contribuire a riportare il Paternò là dove deve stare. Ho creduto nel progetto di Mazzamuto e siamo partiti con entusiasmo, voglia e determinazione. Dopo l'amara retrocessione siamo ripartiti, abbiamo scelto un allenatore giovane ma che già aveva avuto esperienze in Eccellenza vincendo il campionato col Ragusa e poi da lì si è iniziato a lavorare. Si è iniziato a costruire una squadra competitiva che ad oggi possiamo dire ci abbia dato grandi soddisfazioni».

Un inizio di campionato non idilliaco ma poi la squadra ha cominciato a girare ed è arrivata la cavalcata in Coppa Italia Dilettanti, prima regionale ed ora nazionale...
«La partenza in campionato non è stata buona, le prime due partite abbiamo fatto un punto. La squadra era tutta nuova, fatta da capo. Eravamo sicuri che una volta creata l'amalgama le cose sarebbero cambiate e così è stato. In campionato abbiamo fatto un percorso importante, siamo stati anche primi per molto tempo. Poi è arrivata la cavalcata in Coppa Italia Dilettanti Sicilia dove un passo alla volta siamo arrivati in finale ed abbiamo vinto questo trofeo che non era mai successo nella storia del Paternò. Quindi per noi è stato un orgoglio maggiore centrare questo obiettivo. Poi è arrivata anche il percorso importante nella fase nazionale della Coppa Italia Dilettanti dove ora siamo in finale e fino a domenica scorsa siamo stati in corsa anche per il primo posto».

Domenica infatti è arrivata questa sconfitta interna contro il Messana, l'Enna ha pareggiato col Milazzo. Con una vittoria potevate essere a quattro lunghezze a tre gare dal termine, ora siete invece a sette. Avete pagato le proverbiali fatiche di Coppa?
«Volevamo arrivare fino in fondo anche in campionato. C'è grande rammarico e dispiacere per la sconfitta di domenica. La gara credo sia stata presa un tantino sotto gamba ed a questo dobbiamo aggiungere la stanchezza per una stagione per noi lunghissima. Abbiamo giocato sin qui oltre 40 partite. Ovvio che adesso il nostro obiettivo principale diventa conquistare la Coppa che ci porterebbe automaticamente anche in Serie D e si tratterebbe di qualcosa di incredibile. Vogliamo fare la storia del Paternò e sentiamo di poterla fare».

A proposito di finale. Facciamo un passo indietro. Questa in pratica è la vostra terza finale, perché l'aver battuto prima il Manduria e poi il Teramo equivale ad averne già giocate due
«Vero. Due squadre fortissime sia sulla carta che sul campo da gioco. Aver superato due ostacoli così ostici ci da una grande convinzione. In pochi avrebbero scommesso su di noi questo è certo».

In particolare avete dimostrato la vostra forza nella semifinale con il Teramo. Società che ha stracciato il proprio campionato di Eccellenza e che per rosa vale un club di ottima classifica in Serie D. Nonostante la sconfitta all'andata l'avete ribaltata in Sicilia.
«Si. E devo dire che nemmeno in casa loro meritavamo la sconfitta. La nota comunque positiva è stato l'aver segnato quel gol che in trasferta in questa competizione ancora vale doppio. Poi in casa nostra siamo stati monumentali. Abbiamo gettato il cuore oltre l'ostacolo spinti da un pubblico che ha pochi eguali. Faccio ancora i complimenti ai ragazzi per l'attitudine, la mentalità e la prestazione maiuscola fatta».

Ora il capitolo finale: la Solbiatese. Un club che a differenza vostra ha fatto all-in da tempo sulla Coppa. Voi però avrete probabilmente l'arma segreta: a Firenze vi attendete un folto seguito rossazzurro?
«Sicuramente. Sappiamo che i nostri tifosi saranno al nostro fianco come hanno sempre fatto e ci daranno la loro carica. La Solbiatese è una squadra non semplice da affrontare ma se giochiamo con le nostre qualità anche per loro non sarà semplice. Spero di assistere ad una bellissima partita. Entrambe vogliamo alzare la Coppa e festeggiare l'approdo in Serie D che ribadisco per noi sarebbe un traguardo straordinario».

Direttore, in chiusura un pensiero al Trapani campione in Serie D ed al suo allenatore Alfio Torrisi che lei ha portato nel massimo campionato dilettantistico nazionale facendolo debuttare sulla panchina del Paternò. Ci aveva visto giusto a giudicare dal risultato
«Prima di tutto faccio i complimenti al Trapani che torna nel calcio che conta. Per la Sicilia è un'ottima notizia. Hanno fatto una cavalcata importante ed hanno meritato questa gioia. Ad Alfio Torrisi faccio i complimenti, per me è stato un grande piacere lavorare con lui che è un professionista e con il lavoro si è guadagnato questo successo».