Pianese, il diesse Cangi: «Perso punti soprattutto con le piccole. Ora dipende tutto da noi»

16.04.2024 21:00 di  Luigi Redaelli   vedi letture
Pianese, il diesse Cangi: «Perso punti soprattutto con le piccole. Ora dipende tutto da noi»

Si è concesso per una lunga intervista a "Chiacchere da Minors" di Bepitv Francesco Cangi, direttore sportivo della Pianese. Il club bianconero è sempre più lanciato verso il ritorno in Serie C vincendo le sfide con Grosseto e, soprattutto, Livorno.

Queste le sue parole: «Primo posto? Un campionato dove siamo stati protagonisti sin da subito ed avanti dall’inizio, dove tutte le squadre possono dire di avere recriminazioni e rimpianti. Noi abbiamo perso punti con le piccole ed ora abbiamo riconquistato il primo posto, questa domenica un incontro difficile però noi perdiamo punti soprattutto con le piccole. Chiaro che se portiamo i nove punti dipende da noi. Ultimi match? Io credo che in campionato non molli niente nessuno, andare a Serravezza con loro con la testa libera potrebbe darci non pochi problemi. Diciamo che giocare spensierati può essere anche meglio. Ora non possiamo fare altro che pensare al Sansepolcro. Girone? Questo qua posso dire che è un Girone davvero molto competitivo e c’è grande bravura anche da parte degli allenatori che stanno cercando in tutti i modi di mettersi in mostra. Il Girone E, però, presenta sempre piazze importanti (vedi l’Arezzo l’anno scorso o il Livorno ed il Grosseto quest’anno). Società che meriterebbero altre categorie, ma sappiamo che prima di tutto serve equilibrio da parte della società. Proprio per questo devo dire grazie alla Stosa e al nostro presidente. Il mio lavoro? Io ho iniziato da quattro anni a fare il direttore sportivo e sono stato tre anni nel Girone E ed un anno nel Girone F al Vastogirardi. C’è grande differenza tra i due gironi, ma l’aver fatto un anno in un altro Girone mi ha dato una grande mano perché in D girone per girone c’è grande differenza. Conoscere altri campionati da una grande mano per non puntare solamente e sempre sugli stessi nomi. Riforme? Con l’avvento dei nuovi contratti anche in prima squadra c’è stata della confusione nel corso dei primi sei mesi. Anche perché persino da Roma non si capiva proprio come fare i contratti. Adesso c’è più conoscenza e questi contratti permettono di vivere con tranquillità».