Nel cuore del campionato di Serie D, Girone G, si avvicina un match dal sapore di ultima chiamata per la Paganese. Gli azzurrostellati si preparano ad affrontare tra le mura amiche la capolista Gelbison, in una sfida che potrebbe rappresentare l'ultima concreta opportunità per coltivare il sogno della promozione in Serie C.
Attualmente distante sette punti dalla vetta, occupata proprio dalla Gelbison, la Paganese, quinta forza del campionato, è chiamata a una prestazione maiuscola per ridurre il distacco e riaprire i giochi in queste ultime giornate decisive. Per fare il punto sulla delicata situazione in casa Paganese, Notiziariocalcio.com ha interpellato Giuseppe Nocera, esperto giornalista locale, fine conoscitore delle dinamiche che ruotano attorno al club azzurrostellato, per un'analisi approfondita della sfida e del momento della squadra.
Signor Nocera, qual è l'atmosfera che si respira attorno alla Paganese in vista di questa cruciale partita contro la Gelbison?
«C'è sicuramente un po' di rammarico nell'ambiente esterno alla Paganese per come si è sviluppata la stagione. Con quattro o cinque punti in più in classifica, la squadra avrebbe potuto realisticamente lottare per la promozione fino alla fine. Purtroppo, alcuni punti sono sfumati in maniera sfortunata, penso alle partite con Guidonia e Real Monterotondo, con gol subiti al novantacinquesimo minuto. In altri casi, invece, si sono persi punti per delle negligenze, come nella disastrosa trasferta contro l'Atletico Lodigiani, dove abbiamo subito tre gol in mezz'ora, e nella gara interna contro un Savoia che, all'epoca, era ben diverso da quello che oggi arriva da cinque vittorie consecutive.
Magari dall'interno del club avranno un'altra lettura, ma è un dato di fatto che a dicembre eravamo in testa alla classifica. Nelle prime sedici partite avevamo subito solamente nove reti, poi nel secondo tempo dell'ultima giornata ne abbiamo incassate quattro e, nel girone di ritorno, abbiamo pareggiato troppe partite, il che ci ha fatto scivolare in classifica, accumulando gli attuali sette punti di distacco dalla vetta. Anche in caso di vittoria contro la Gelbison, la vedo comunque difficile per la promozione diretta, dovrebbe verificarsi un vero e proprio "suicidio collettivo" da parte delle squadre che ci precedono. Certo, ripensando a quello che successe a Tivoli due anni fa, nel famoso spareggio perso all'ultima giornata, nel calcio può succedere di tutto.»
Crede che la Paganese abbia costruito una squadra all'altezza per puntare alla vittoria del campionato, a differenza della Gelbison?
«Onestamente, ritengo che la Paganese non abbia costruito una squadra specificamente per vincere il campionato, a differenza della Gelbison, che ha investito in maniera più mirata. Penso che, a livello di struttura societaria e di organico, squadre come Guidonia e la stessa Gelbison siano superiori alla Paganese. Tuttavia, va sottolineato che la Paganese ha perso un solo scontro diretto in questo campionato, in trasferta contro il Cassino. Il problema maggiore è stato la perdita di punti contro le squadre di fascia inferiore. A dicembre eravamo in alto e si era parlato di un mercato di riparazione per rimanere in quelle posizioni di vertice; però, con gli arrivi di Ricci e D'Angelo, non credo che si sia fatto un mercato in grado di colmare il divario con le altre big. Sono stati acquisti che magari hanno completato la rosa, ma non rappresentavano quel salto di qualità necessario per competere con le prime.»
C'è un calciatore della Paganese che l'ha sorpresa particolarmente in positivo in questa stagione?
«Assolutamente Faella. Abbiamo finalmente rivisto a Pagani un attaccante con le sue caratteristiche, un giocatore che mancava da tempo. È un calciatore che si inventa gol, che ha fatto letteralmente "spellare le mani" ai tifosi azzurrostellati per l'entusiasmo.»
Qual è il suo giudizio sull'operato di mister Esposito alla guida della Paganese?
«Considerando i presupposti iniziali e le aspettative, credo che mister Esposito stia facendo un buon campionato. Non era scontato che dovesse vincere il campionato, e ha incontrato delle difficoltà nella prima parte della stagione. Forse non abbiamo ammirato un calcio spettacolare come quello proposto da Agovino nella passata stagione, e ha anche cambiato modulo in un paio di occasioni. Tuttavia, nel complesso, sta svolgendo un lavoro positivo tenendo conto di quelle che erano le premesse.»
Quali sono, a suo parere, i principali pregi e difetti che la Paganese potrà mettere in mostra contro la Gelbison?
«Un aspetto positivo è che la squadra ha ritrovato una certa solidità difensiva: nelle ultime tre partite ha segnato otto gol senza subirne alcuno, quindi arriva a questo match con un ritrovato ottimismo e fiducia. C'è entusiasmo e la forte volontà di togliersi la soddisfazione di battere la capolista, con un pizzico di rivalità nei confronti di Giampà, tecnico con cui abbiamo perso la Serie C all'ultima giornata in quel famoso spareggio di Tivoli due anni fa.
Tuttavia, la difesa ha mostrato un andamento altalenante nel girone di ritorno, e sarà fondamentale vedere come si comporterà contro un attacco solido come quello della Gelbison. Inoltre, è un'assenza pesante quella del capocannoniere Faella, che tra l'altro è un ex della partita. Infine, c'è anche un problema fisico per Gianmarco De Feo, che altrimenti sarebbe stato un'altra seria preoccupazione per la difesa avversaria.»
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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