Vicenza, Diana: «Abbiamo bisogno di sostanza anche se non giochiamo un grandissimo calcio...»

02.11.2023 22:15 di  Michele Caffarelli   vedi letture
Vicenza, Diana: «Abbiamo bisogno di sostanza anche se non giochiamo un grandissimo calcio...»

Aimo Diana, tecnico del Vicenza, ha incontrato la stampa, in vista della sfida di domani contro l’Arzignano Valchiampo, in programma alle ore 20:45, allo stadio “Dal Molin”.

«La situazione è questa, abbiamo imparato che bisogna vivere partita per partita senza fare voli pindarici o sperare in chissà quali miracoli, ma non possiamo sbagliare. Queste sono partite molto sentite, molto complicate, ripartiamo dall’atteggiamento dell’ultima partita, per trovare qualche soddisfazione anche perché in questo momento dobbiamo attaccarci alle cose positive, delle cose negative penso che abbiamo parlato anche troppo. Però ci sono anche degli aspetti, pochi, ma positivi dei quali noi dobbiamo assolutamente prendere atto e lavorare su quegli aspetti. La squadra risponde a quello che chiediamo, anche nell’atteggiamento, non possiamo far altro che leva su questa cosa che io vedo tutti i giorni in maniera abbastanza chiara e netta, anche i miei dirigenti lo vedono. Spero si riesca a trovare continuità, quella che abbiamo perso, se facciamo prestazioni come quella contro il Padova, sarà un po’ più difficile fare le figuracce che abbiamo fatto a Fiorenzuola. È inutile che facciamo promesse del tipo “andiamo ad Arzignano e li massacriamo”, no, dobbiamo andare ad Arzignano umili, compatti, per fare una partita dignitosa, seria, forte caratterialmente. Attacco che non segna? Su questo aspetto ci stiamo lavorando, purtroppo il periodo è questo, un periodo di sterilità, perché facciamo pochi goal. Io non sono soddisfatto della partita con il Padova, perché volevo vincerla. La sterilità in attacco non è solo la sterilità dell’attacco, sarebbe semplicistico dire che gli attaccanti non fanno goal, perché non fanno goal nemmeno i centrocampisti, abbiamo iniziato di nuovo a fare goal con i difensori, molto probabilmente dobbiamo ripartire anche da questo. Ci stiamo prendendo tutte le responsabilità, giustamente, ma non possiamo che ripartire dagli aspetti positivi che abbiamo ritrovato con la partita col Padova, dobbiamo riuscire a ritrovare la continuità, quello deve essere un punto di ripartenza per noi.
Siete troppo abituati a vedere alti e bassi, siete abituati già a vedere che la squadra va bene e poi improvvisamente va male. Io non ho le risposte per dirvi se sarà sempre così o no, ci stiamo mettendo il massimo impegno perché le cose vadano in una certa maniera, non voglio fare promesse, abbiamo avuto un confronto anche con alcuni tifosi al termine della partita, io ho garantito l’impegno che mette la squadra tutti i giorni negli allenamenti, se non riusciamo a fare determinate cose la colpa rimarrà sempre la nostra. Anzi, stiamo apprezzando il sostegno che abbiamo dalla tifoseria, dalla piazza e io dalla mia società. Tocca a noi dare questa continuità che si aspettano, in silenzio, guardando avanti e non dando più niente per scontato, facendo le scelte giuste e mettendoci in discussione, tutti i giocatori sono in discussione, tutto il mio staff è in discussione, non si guarda in faccia nessuno, ovviamente perché questo momento è il momento dei fatti e dobbiamo portarli a casa.
Oggi ci siamo allenati al Menti, perché è importante, come avete visto nell’allenamento i giocatori si allenano sempre bene, so che non siamo abbastanza credibili nel dirlo, ma difficilmente conto un allenamento fatto male. E so che in questo momento mi direte che non conta niente, ma quello che avete visto o intravisto oggi, è quello che proponiamo sempre, poi nelle partite abbiamo fatto vedere buone cose, ma a volte abbiamo fatto vedere anche il peggio di noi stessi. Io credo che esista una via di mezzo, ovvero quella di essere una squadra competitiva e forte che va a combattere tutte le partite, accetto di perdere a Vercelli per come abbiamo perso, non accetto di perdere a Fiorenzuola per come abbiamo perso, non siamo quelli, l’abbiamo dimostrato già dal Padova, è una prima reazione che dovevamo a tutti, ma non basta, so perfettamente che siete colmi di queste parole, dobbiamo parlare di meno, sperando di portare i fatti.

Ferrari in panchina, giocatori tutti uguali? Io credo che sui calciatori bisogna fare dei distinguo, ovviamente, sarebbe poco logico dire che tutti i giocatori sono uguali. I calciatori non sono uguali, ognuno ha un suo peso specifico, nella situazione in cui siamo adesso mi affido a chi negli allenamenti mi dà in questo momento più certezze, la squadra che ho messo in campo domenica, è la squadra che in questo momento mi dava corsa, forza e intensità, altri giocatori devono raggiungere nuovamente questo, nel senso che ce l’avevano e l’hanno perso e devono riprenderlo, Ferrari è un giocatore come tutti gli altri e quindi anche lui deve alzare il suo livello dell’allenamento, come lo deve alzare qualcun altro, per riallinearsi alla squadra, una volta che tutti sono allineati allora ci sarà l’imbarazzo della scelta. E’ la cosa migliore per un allenatore, arrivare alla domenica ed avere uno, due dubbi, quando cominci ad averne sette, otto, comincia a diventare un problema.
Però ritorno a quello che ho detto prima, è una squadra che nel suo complesso ha un’intensità di allenamento molto alto, i numeri positivi che abbiamo, credo che nel tempo debbano portare necessariamente a qualcosa.
Lo so che non c’è tempo, lo so che siete stufi di sentire questa parola, ma ho voglia di dimostrare e abbiamo voglia di dimostrare che ci teniamo tanto e che stiamo lavorando al massimo per farlo. Ma non siamo credibili in questo momento, però ricordiamoci tutte le parole che sono state spese, perché magari un giorno potremmo prenderle e ricordarcele.
La squadra la vedo convinta, la vedo vogliosa, vedo giocatori che stanno male per la situazione, ma hanno voglia di reagire, a volte a loro modo reagiscono, chi si incazza per una cosa, chi ci mette una parola in più, l’importante è sempre farlo in positivo, la reazione dello spogliatoio è stata positiva, la reazione dello staff è stata positiva, tutti verso una stessa direzione, non basta, se ci fermiamo alla classifica siamo dei dementi e quindi in questo momento ci sentiamo addosso questa cosa, ma se siamo uomini reagiamo, se siamo delle pecore non reagiamo, io sono un uomo, sono convinto che anche i miei giocatori lo siano.

Cosa ho capito? Ho dovuto cambiare il mio modo di allenare, perché mi sono reso conto che è una squadra nella quale non riesco a fare determinate cose come le facevo in passato, ma questa è una grande fortuna per me, come allenatore, è un modo per fare nuove esperienze, allenare in maniera diversa. Speravo che ci fosse qualche punto in più, non tanto in un reparto o in un altro, mi aspettavo solamente di avere qualche punto in più, sicuramente non avere 26 punti, ma essere oltre 20, siamo in ritardo, nettamente in ritardo, ci sono squadre che stanno facendo molto meglio di noi, bisognerà vedere se loro avranno la continuità di rendimento. Noi siamo di rincorsa e dovremo provare ad inserirci quando sarà possibile farlo.
Non ci resta altro che fare questo, direi tantissime parole per dire le stesse cose, non abbiamo scusanti se non quella di mettere in campo il massimo, ci hanno detto di mettere il massimo impegno e quello lo faremo di sicuro, ma anche tecnica e testa.

Sandon? Credo si sia meritato sul campo la titolarità, avrebbe giocato comunque, perché l’ha dimostrato sul campo, ha giocato una buona partita, aldilà del goal, è un giocatore che interpreta al meglio il mio modo di giocare a calcio, fino ad ora non è mai stato utilizzato o poco, perché la difesa mi dava certe garanzie, ma è un giocatore che si è sempre allenato bene, è pronto ad entrare.
La seconda partita, gliel’ho detto, è sempre più complicata, però è un 2003 che a due-tre campionati alle spalle, deve cominciare ad esplodere, perché altrimenti rimane quel giocatore lì. Lui ha delle ottime capacità, secondo me è uno di quei giocatori che ha delle prospettive, adesso è il momento di essere uomo, non è più un ragazzino, sono sicuro che farà la sua partita, perché un ragazzo che si allena sempre molto bene, serio e quindi non ho avuto dubbi nell’inserirlo domenica contro il Padova, perché lo vedo tutti i giorni nell’allenamento.

Dubbi? Pochi, perché comincio a capire su cosa devo andare, cosa ricercare, se prima cercavo determinate cose, adesso voglio essere un pochettino più facilitato nel fare le scelte per ché vado su alcuni principi chiari: corsa, voglia e intensità, stop. Anche se non giochiamo un grandissimo calcio a volte, abbiamo bisogno di sostanza, quindi vado su quello e vado su giocatori che in questo momento mi sembra che siano più vicini a questo tipo di caratteristiche, per quello che vediamo tutti i giorni».