Fc Messina, Rigoli allo scoperto: «Obiettivo Serie C»

27.10.2020 22:45 di  Maria Lopez   vedi letture
Fonte: La Sicilia
Fc Messina, Rigoli allo scoperto: «Obiettivo Serie C»

«L’obiettivo è la promozione». Non si nasconde Pino Rigoli e non perché gasato dalla vittoria nella stracittadina. È arrivato a Messina, sponda Football Club, rispondendo quasi ad un richiamo che arrivava da lontano.

Originario di Raccuia, un centinaio di km dal capoluogo, ma cresciuto a Catania, quando entrava al San Filippo da spettatore lo faceva con gli occhi del tecnico e del tifoso.

«A Raccuia sono legato - dice - Nonni, parenti, zii. Poi ho studiato a Catania. Messina per me non è un’alternativa, è una prima scelta, una di quelle piazze a cui ho sempre ambito. Per questo sono sceso in D dopo sei anni di C. L’istinto mi ha fatto dire sì, poi il confronto con il direttore Rizzieri, la telefonata col presidente Arena, la voglia di vincere, tutto ha rafforzato la mia scelta».

Anche perché Rigoli era stato già chiamato altre volte per approdare in riva allo Stretto, un paio d’anni fa dall’Acr. «Due squadre in una città come Messina è limitante, vorrei rappresentare tutta la Messina sportiva ma per diversi motivi così non è e mi duole. Spero alla lunga che i tifosi arrivino dalla nostra parte, con i risultati e l’impegno, sudando la maglia come hanno fatto i ragazzi domenica. Qui la gente mastica calcio e sa valutare chi mette cuore, coraggio e passione».

Messina è solo l’ultimo approdo di una lunga carriera con tante tappe siciliane, quella più importante a Catania. «È stato il mio sogno che si è realizzato, arrivai nel momento in cui la società era in grande difficoltà e non ha coinciso con la mia ambizione. Per fare grandi risultati occorre che alle spalle ci sia una grande società».

Quindi Lentini. «Lì società forte ma alle prime esperienze. L’obiettivo era salvarsi ed eravamo in linea con i programmi. Avevamo vinto a Catania, col Matera di Auteri, poi qualche pareggio e hanno deciso di sollevarmi forse frettolosamente. Ma c’era un buon gruppo che poi ha fatto bene».

Nella sua bacheca, oltre sette campionati vinti tra i dilettanti, c’è anche una Coppa Italia di serie C. «Viterbo? Grande soddisfazione vincere contro il Monza di Galliani e Berlusconi. Lì ho conosciuto un grande presidente, Piero Camilli, rivoluzionario ma persona d’altri tempi». Poteva cambiare la carriera di Rigoli. «Nel calcio ci vogliono i santi giusti. La soddisfazione è che mi sono conquistato tutto sul campo, se avessi parlato il dialetto bergamasco avrei lavorato in B ma questo sogno conto di raggiungerlo insieme al Fc Messina».

Prossima partita a Rende, dove lo scorso campionato era Rigoli il padrone di casa. «Arrivai a febbraio, dopo 6- 7 partite hanno chiuso per lockdown e ci siamo giocati un play out maledetto. Che dispiacere: ho conosciuto persone straordinarie».

La Serie D è tosta e già si corre davanti, questo Rigoli lo sa bene. «Alla lunga questo campionato se lo giocheranno Cittanovese, la Acr che ha l’organico più forte, l’Acireale e dietro questo filotto ci siamo noi»