Gela, il club può passare di mano
l futuro del Gela appeso ad una ... cordata. E romana per giunta. Un gruppo di imprenditori della capitale sarebbe infatti interessato ad assumere il timone della squadra.
L'interesse per la totale acquisizione della società sarebbe stato manifestato all'inizio della settimana scorsa, anche se saranno i prossimi giorni quelli decisivi per aprire ufficialmente la trattativa. Proprio questa settimana, secondo le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, si dovrebbe tenere un primo e informale incontro: al centro della riunione l'analisi dei conti. Prima di un ulteriore passo gli imprenditori vorrebbero (come è comprensibile che sia) avere contezza della solidità finanziaria. A questa prima fase parteciperanno legali e commercialisti di entrambe le parti.
Se la trattativa dovesse proseguire, per il futuro del Gela si aprirebbe uno spiraglio. Fino a pochi giorni fa sulla vicenda era caduto un silenzio tombale che aveva fatto preoccupare i tifosi. Ma i conti non rappresentano l'unico scoglio da superare. Il più grande degli ostacoli rimane di certo lo stadio. Il «Vincenzo Presti» ancora non è omologato e non ha ricevuto, da parte del Comune, l'agibilità. Per la cronaca, dal mese di febbraio scorso il Gela non ha più disputato partite davanti al proprio pubblico. Se non dovessero arrivare in tempo i necessari documenti entro un mese la cordata potrebbe sfilarsi. Per il 13 luglio è fissata la data ultima per l'iscrizione al campionato di Serie D
. Entro quel giorno, con larghissimo anticipo, dovrà essere superato ogni impasse burocratico. Rimane improbabile che a prescindere dalla trattativa qualche imprenditore possa mostrare interesse per una squadra priva addirittura del proprio stadio. Prima dell'interessamento della cordata romana le sorti del Gela sembravano già segnate. Alla fine del mese scorso si era arenato il confronto tra l'amministrazione comunale e Angelo Mendala e la sua famiglia, che ha retto le sorti della società. E la trattativa si arenò proprio sull'utilizzo del Vincenzo Presti. «Non ci sono le condizioni per programmare la prossima stagione - è il contenuto della nota in cui è stata espressa la fine di ogni interessamento - e proprioper questo rassegniamo la volontà di disimpegnarci invitando le forze sane della città ad attivarsi affinché il calcio non muoia».