Racing Fondi, Pezone: "Non ci iscriveremo"
Rilevai l'Unicusano Fondi solamente perché mi era stato garantito che avrei potuto trasferire il titolo a Latina, altrimenti l'operazione Fondi non l'avrei mai fatta».
Sono parole forti quelle che Antonio Pezone, attuale presidente del Racing Fondi, getta sul tavolo del calcio nostrano, a pochi giorni dalla chiusura della stagione (particolarmente infausta per il club rossoblù, retrocesso in serie D e con un futuro ancora tutto da scrivere e decifrare), riaccendendo la miccia delle polemiche per una stagione che ha lasciato non pochi strascichi polemici.
L'imprenditore romano ha dato fuoco alle polveri nel contesto di un serrato botta e risposta tutto "social", che ha preso le mosse da una discussione, come tante se ne vedono giornalmente su Facebook e che poi, tra una polemica e l'altra, è arrivata a togliere il velo su cose delle quali se ne era lungamente parlato. Si era cominciato dai post, su un gruppo di addetti ai lavori del campionato di serie D, che discute su quella che potrà essere la futura composizione dei gironi; e quando si arriva al raggruppamento del Lazio e della Sardegna ed alla collocazione delle nostre portacolori, ecco che spuntano pochissime parole, ma nette: «Tranquilli, il Fondi non si iscriverà», firmate proprio da Antonio Pezone, attuale presidente della squadra fondana. Una frase che inevitabilmente tende a creare attenzione, in quanto a postarla è proprio il massimo dirigente con un modus operandi che appare decisamente fuori luogo. Da lì ad accendere la rabbia di qualche tifoso il passo è breve, alimentata anche da una seconda frase: «Non iscrivo la squadra perché a Fondi non c'è nessuno interessato a fare calcio», che sotto certi aspetti getta anche ombre sinistre anche su quello che potrà essere il post-Pezone in riva al Tirreno. Quindi, tra lo stesso massimo dirigente ed in particolare uno dei tifosi fondani più appassionati è cominciato un duro scambio di battute culminato nelle affermazioni di Pezone che scarica, di fatto, ogni responsabilità sul "gruppo Unicusano" come da lui definito, circa il suo mancato approdo finale nel capoluogo pontino e che anche nel prosieguo era stato visto ed interpretato come una sorta di approdo che, a distanza di quasi dodici mesi, è pienamente confermato nei desideri e nelle intenzioni. Al di là dei ragionamenti, rimane la sostanza del fatto che, se a Latina una realtà nuova è pienamente esistente, il rapporto Fondi-Pezone è da ritenersi chiuso e resta da vedere se c'è qualcuno in grado di sostituirlo.