«La mia vita? All'alba indosso la divisa di netturbino, dopo pranzo e fino a sera quella di allenatore di calcio. Così tutti i giorni, tranne la domenica perché si scende in campo per il campionato». Cristian Soave, allenatore del Caldiero Terme, si è raccontato sulle pagine del quotidiano "Corriere del Veneto" dopo la vittoria del campionato.

«I veri favoriti erano altri, club ben più blasonati come il Piacenza, il Desenzano dove gioca anche Paloschi, e poi Pro Palazzo e Arconatese, non certo noi. Per quanto mi riguarda, almeno per la prima stagione in C, non me la sento di lasciare il lavoro di netturbino, sto valutando il part time o la richiesta di un'aspettativa. Sono assunto dal 2014, sono padre di tre figli, è sempre stata la mia entrata sicura, la mia sicurezza di vita».

Il tecnico poi approfondisce la questione parlando della perdita della moglie quattro anni fa: «Per tutti noi è stata una perdita lacerante, un trauma indicibile, trovare le forze per andare avanti è stato durissimo. Dietro l'incredibile risultato di questa stagione so che c'è stata anche la sua stella. Perfino il mio figlio maggiore, quando abbiamo segnato il gol dell'aritmetico primo posto, mi ha abbracciato e mi ha detto: "Questa rete l'ha fatta la mamma"».

Sezione: Serie D / Data: Mar 14 maggio 2024 alle 23:00
Autore: Francesco Vigliotti
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