Argentina, riparte il campionato... c'è tanta Italia

05.02.2016 23:30 di  Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: gazzetta dello sport
Argentina, riparte il campionato... c'è tanta Italia

Riparte il campionato argentino. E inizia pieno di novità, in campo e anche fuori. Sarà un torneo di transizione in attesa della nuova stagione lunga, adattata al calendario europeo.
Nuovo ordine - Il presidente della Repubblica Mauricio Macri ha dato indicazioni chiare. La battaglia contro la violenza e gli ultrà barrasbravas partirà, per la prima volta, direttamente dallo Stato. Il Ministero di
Sicurezza gestirà una lista di nominativi interdetti agli spettacoli sportivi. Il divieto per i tifosi ospiti in trasferta verrà tolto gradualmente nei prossimi mesi, lo Stato pagherà i costi per mantenere la sicurezza negli stadi. Si vedrà. Intanto nelle amichevoli precampionato la violenza non è stata evitata. Boca-River a Mar de Plata è finita in rissa, con due giocatori, Diaz e Osvaldo, denunciati penalmente per istigazione alla violenza per gesti diretti alla tribuna del River. Ma nella rivincita a Mendoza, l’uruguaiano Mora ha esultato mimando la mitraglietta davanti alla curva del Boca, provocando la furia di Tevez e altri compagni. Peggio ancora per EstudiantesGimnasia, sospesa per una battaglia come non si vedeva da decenni: il portiere Andujar (Estudiantes), ex Napoli e Catania, e l’attaccante Mazzola (Gimnasia) sono stati squalificati per otto turni. Altri sei hanno ricevuto tra quattro e cinque partite di stop. Ma oltre alle sanzioni sportive, anche l’Aprevide (organo per la sicurezza) ha disposto due turni di una sorta di Daspo per 12 calciatori, che non potranno nemmeno avvicinarsi allo stadio nell’inizio del Torneo di Primera. Un chiaro segno del nuovo messaggio: sia in tribuna, sia in campo, l’impunità e la violenza non vanno più di moda. Chi le fa, le paga.

Vecchi idoli - Iniziarono Veron e Riquelme nel 2007, poi Trezeguet, Maxi Rodriguez, Diego Milito… Adesso praticamente tutte le squadre hanno una quota di calciatori con brillante carriera all’estero che tornano per amore al club che li ha lanciati, lasciando contratti molto più convenienti. Il revival romantico viene ora rappresentato da Carlos Tevez, rientrato al Boca e adesso accompagnato da un altro giocatore-tifoso, Daniel Osvaldo. Il grande colpo dell’estate argentina però lo fa il River Plate, con il ritorno di Andres D’Alesssandro, che indosserà la «numero 10» dopo 13 anni e una vita da emigrato, ultima squadra l’Internacional di Porto Alegre. Ma non sono gli unici: il Rosario Central ha tenuto Marco Ruben, capocannoniere del campionato scorso, che avrebbe dovuto tornare per fine prestito alla Dinamo Kiev: «Resto qua o lascio il calcio», è stata la sua minaccia. E’ stato accontentato. L’Independiente, che si candida al titolo, riabbraccia anche Denis, un mito per i tifosi. E’ l’unica delle grandi che non giocherà la Libertadores e si potrà concentrare interamente sul campionato. Il Racing di Diego Milito ritrova il cannoniere Gustavo Bou, che aveva scioperato perché non contento del suo contratto. «Resterò, ma lo faccio solo per i tifosi», ha detto.

Nuova formula - Il campionato di Primera División, al via oggi, sarà un torneo di transizione. Si mantiene il numero di 30 squadre che saranno divise in due gironi. È previsto un solo turno per 29 giornate, ma si aggiungerà la 30a con solo derby (il turno dei clasicos). Il vincitore di ogni gruppo arriverà a una finale stile Champions, partita unica in campo neutro. Ad agosto inizierà la nuova stagione, che durerà un anno, adatta al calendario europeo, e avrà 4 retrocessioni e 2 promozioni, per iniziare il taglio di squadre fino ad arrivare a 22 nel 2020.