Pro Sesto, annunciato ricorso contro sconfitta a tavolino

"Una decisione che ignora atteggiamenti, come la condotta antisportiva o azioni atte ad alterare sul campo il risultato si una partita, in netto contrasto con i principi cardine del gioco del calcio. Senza contare, poi, gli effetti che tutto ciò potrebbe avere e probabilmente ha già avuto sul sistema delle scommesse". La Pro Sesto Calcio, attraverso il proprio legale, avvocato Guido Camera, parte da questa considerazione per annunciare ricorso alla Corte Sportiva di Appello della FIGC, dopo aver già notificato un esposto alla Procura Federale, in merito alla decisione comunicata ieri dal giudice sportivo di attribuire la sconfitta a tavolino per 3-0 relativamente alla gara con il Caravaggio del campionato di Serie D disputata il 29 marzo. "La partita sul campo è stata vinta dalla Pro Sesto per 3-2. Al 21' del secondo tempo, sul risultato di 2-0 a favore del Caravaggio, la Pro Sesto ha sbagliato una sostituzione non rispettando la regola della presenza in campo di 4 calciatori under. In meno di 2 minuti, nei quali non è accaduto nulla di rilevante sull'esito della gara, la Pro Sesto ha rimediato all'errore inserendo un nuovo giovane. Da quel momento, come si legge nel comunicato ufficiale del sito del Caravaggio, i bergamaschi 'hanno tirato i remi in barca, onde evitare infortuni od ammonizioni' mentre 'i milanesi, inspiegabilmente, hanno giocato alla morte'. Esito finale della gara: la Pro Sesto ha rimontato e vinto sul campo 3-2". L'avvocato Camera nel commentare il 3-0 a tavolino ritiene che "ad un comportamento sportivamente corretto della Pro Sesto, ovvero giocare fino in fondo la gara, nel rispetto delle regole vigenti, delle altre squadre partecipanti al campionato, del pubblico presente allo stadio e, non ultimo, degli scommettitori, ha fatto da contraltare 'il tirare i remi in barca' del Caravaggio. Fatto questo che, come è riscontrabile da atti concreti, ha fra l'altro fatto perdere ingenti somme a scommettitori che avevano giocato questa partita. E tutto ciò, ovviamente, frantumando le più elementari e basilari regole di comportamento dello sport e del calcio".