Carannante: «In estate vicino a club importanti. Aspetto novità imminenti»

© Foto di Fabio Cacciapaglia
© Foto di Fabio Cacciapaglia

Dover mordere il freno stando a guardare è sempre difficile. Soprattutto quando il richiamo del campo è così forte da sentirlo scorrere nelle vene e battere al ritmo stesso del proprio cuore. E se c'è un allenatore che a stare con le mani in mano proprio non ci riesce questi è Roberto Carannante. Un tecnico che fa del gioco propositivo il proprio marchio di fabbrica.

Per l'ex Puteolana, Ariano Irpino, Pomigliano, Trivento, Gladiator, Isernia, Internapoli e Turris sembra davvero il momento di rientrare in pista tanto che da qualche giorno rumors importanti di mercato lo riguardano. Per saperne di più la redazione di NotiziarioCalcio.com l'ha contattato: «A giugno sono stato vicino ad un paio di società molto importanti. Poi c'è stato qualche altro approccio ma, come dico sempre, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare. Adesso qualcosa di importante c'è ma fino a quando non c'è concretezza non voglio parlarne. Ora molte panchine si stanno liberando? Forse si è trattato di scelte affrettate in estate, altre volte forse lo sono ora. Tutte le intenzioni delle società presumo in partenza siano positive e buone. Ovvio, che chi è partito con un obiettivo specifico ed in questo momento non è in linea con questo obiettivo finisce per mettere in discussione le proprie scelte ed a pagare è quasi sempre l'allenatore. Del resto lo abbiamo visto anche in Serie A con Giampaolo ad esempio. Poi c'è un altro discorso, che riguarda più marcatamente i dilettanti, che finisce con l'essere legato a quell'accontentarsi da parte di alcuni club che scendono a compromessi però poi finiscono con il dovere fare i conti con le proprie scelte. Poi finisce che molti miei colleghi abbandonino perché la delusione può essere tanta. Personalmente la passione mi spinge ancora ad andare avanti. Guardare campionati come Serie C e D è bello perché ci sono tante piazze importanti e voglioso di grande calcio. La terza serie in questo momento è una sorta di B2 e le squadre che in questo momento sono ai vertici esprimono valori, anche in termini di calcio giocato, molto interessanti. Difficoltà a subentrare? Per forza di cosa quando si cambia guida tecnica significa che le cose non stanno andando bene e quindi ci si ritrova con una squadra un po' abbattuta. Si lavora quindi soprattutto sotto l'aspetto mentale, soprattutto con chi ha reso e giocato meno. Quindi si gioca molto sull'aspetto mentale. Naturalmente pian, piano si cerca di inculcare le proprie idee di gioco cercando di non stravolgere quelle che sono le caratteristiche dei giocatori che sono in rosa. Bisogna saper fare di necessità virtù e credere sempre nel proprio lavoro».