Futuro a rischio per un club di D? Il presidente è stanco ed amareggiato

17.05.2023 15:15 di  Redazione NotiziarioCalcio.com  Twitter:    vedi letture
Futuro a rischio per un club di D? Il presidente è stanco ed amareggiato

Il Derthona ha ottenuto la salvezza ai playout grazie a un gol su rigore, ma questo risultato è stato sicuramente al di sotto delle ambizioni iniziali del club. Il presidente Cristiano Cavaliere è pienamente consapevole di come sia andata questa stagione e delle motivazioni che si celano dietro a questa annata negativa. In una intervista rilasciata in esclusiva a Settimana Sport, il numero uno del club ha approfondito i temi salienti.

"È stata una stagione estremamente complicata, piena di problemi, basti pensare ai tre cambi di allenatore avvenuti nella stessa stagione, qualcosa che non mi era mai capitato prima. Tutte le decisioni che abbiamo preso, sia giuste che sbagliate, sono state volte a garantire la permanenza nella categoria, che alla fine era l'unica cosa che contava, considerando le circostanze avverse".

"È stata una stagione in cui tutto è andato storto, quindi la salvezza, anche se ottenuta ai playout, deve essere considerata un risultato positivo. Fortunatamente, almeno nella partita contro la Castanese, le cose sono andate per il verso giusto...".

"Le colpe di questa stagione? Sono responsabilità che vanno divise tra tutti i membri del club, dalla società allo staff tecnico alla squadra. È chiaro che la principale responsabilità ricade sulla società, perché abbiamo commesso errori ripetuti, me compreso. È facile guardare indietro e dire dove abbiamo sbagliato, ma al momento delle decisioni, pensavamo che fossero le migliori scelte. Ad esempio, Fabio Fossati è un eccellente allenatore che ha sempre ottenuto grandi risultati. Avevamo fatto una scelta sicura, oltre al fatto che è anche un amico, quindi è stata una doppia delusione per me. Con Chezzi, un altro grande allenatore, abbiamo affrontato la stessa sorte. Daidola ha avuto poco tempo per lavorare, ma sicuramente ha dato un'identità a una squadra che l'aveva persa. Le colpe devono essere attribuite anche ai giocatori, alcuni dei quali hanno avuto comportamenti inadeguati. Li ringrazio per l'impegno, ma raramente hanno dimostrato un vero attaccamento alla maglia".

"In questo momento, mi sento deluso, amareggiato e arrabbiato. Sto valutando se continuare la mia attività nel Derthona o addirittura abbandonare il mondo del calcio. Se non dovessi rimanere al Derthona, non ho altre alternative in mente, mi fermerò. So già che mi pentirei, perché il calcio è sempre stato il mio primo pensiero, ma al momento sto ponendomi delle domande a causa delle numerose delusioni che ho avuto rispetto alle soddisfazioni. Il calcio non mi ha mai ordinato di investire tempo e denaro in esso, quindi sto riflettendo attentamente".

"Questa stagione mi ha insegnato una cosa che sapevo già, ma forse sottovalutavo: nel calcio non puoi mai pensare di aver fatto tutto nel modo giusto, perché in quel momento verrai punito. Sei costantemente sotto esame. Purtroppo, sto notando sempre più una mancanza di cultura sportiva nelle persone coinvolte in questo mondo, e questo mi sta facendo perdere l'amore per esso".