Ostiamare, Lardone lancia l'allarme: «Lega Pro più flessibile altrimenti i club...»
Per l'Ostia Mare la serie C rischia di restare un sogno. La società blancoviola. che ha chiuso la scorsa stagione in serie D al secondo posto e pur essendo prima nelle graduatorie di ripescaggio è ancora sul baratro della rinuncia all'eventuale ripescaggio a causa dell'assenza di uno stadio idoneo per i campionati professionistici, dato che l'Anco Marzio e Io Stella Polare dovrebbero essere rifatti ex novo per poter ospitare le gare di serie C. Il presidente Luigi Lardone, che da diciotto anni è alla guida del club, ha percorso tutte le strade possibili per trovare una soluzione e bussato a molte porte.
«A Roma c'è solo una struttura in grado di poterci ospitarci ed è l’Olimpico», dice. «Ho provato ad avviare un dialogo con Coni e Sport e Salute per il suo utilizzo, ma non credo che sia possibile, anche perché gli impegni di Lazio e Roma sono tantissimi e lo spazio di manovra e ristrettissimo».
Le difficoltà, tuttavia, non hanno mai spaventato Lardone che non ancora perso del tutto la fiducia. «Le alternative sono Viterbo e Prosinone, ma i costi da sostenere sarebbero eccessivi. In una stagione, quella che sta arrivando che presenta tantissime incognite sui protocolli di gioco. Spostarci da Ostia, poi. non avrebbe molto senso».
La piaga - Il numero uno del calcio lidense mette il dito nella piaga dcll'implantlstica romana, come hanno fatto tanti altri suoi colleghi in questi anni. «È incredibile che nella capitale d'Italia ci sia c'è solo una struttura In grado di ospitare gare di calcio tra professionisti. Siamo in forte ritardo su questo fronte, non c'è una programmazione ed è necessario realizzare più Impianti per dare spazio a quelle società romane che hanno in progetto di emergere nel caldo. Secondo me anche Ostia dovrà entrare in questa orbita e la realizzazione di un nuovo stadio da noi, non deve restare una chimera». Lardone domani incontrerà l'assessore allo sport di Roma proprio per manifestare II disagio in cui si trova un club storico (è stato fondato nel 1946) della città.
«Dal quale speriamo di avere qualche risposta», si augura il numero uno lidense. Che in settimana dovrà rispondere alla chiamata della Lega Pro (il 4 agosto 11 CF deciderà le esclusioni dalla serie Q per la pre-iscrizioneal campionato. «Tutti i documenti da presentare li abbiamo già pronti. Manca solo lo stadio. e non è poco. Oltretutto, per uscire dal Comune di Roma avremmo bisogno di un deroga. Un altro segnale che la voglia di fare calcio a Roma è fortemente repressa. Aggiungo anche che dalla Lega Pro dovrebbe esserci maggiore flessibilità, altrimenti a Roma le società di calcio possono aspirare al massimo a partecipare alla serie D».
Gli acqusti - In attesa di conoscere il proprio destino (che se è legato alla serie D è davvero incerto nelle date di ripartenza) la squadra è stata ritoccata. Sono arrivati i difensori. Gian Marco Carta dalla Flaminia . Alessandro Li sari dal Pomezia e il portiere Valerio Glori dalla Vigor Percoliti. «Per ora va bene cosi, ma stiamo alla finestra per capire come si svilupperà lu nostra posizione», dice il diesse Fabio Quadracela, che poi si sfoga. «Quello che sta accadendo all'Ostia Mare, e che è accaduto ad nitri club prima, è davvero Incredibile: cosi, il calcio romano rischia di perdere anche i presidenti che hanno voglia e risorse da investire nel calcio».
La squadra tornerà ad allenarsi Il 12 agosto nel proprio impianto a Ostia. Ma lo farà con una grande incognita, «la mancanza di chiarezza nelle regole di ripresa. Qui si rischia di fare solo allenamenti per diversi mesi. E sarebbe drammatico per tutto il movimento calcistico».