Il mese della Serie C è arrivato. Sarebbe dovuto essere maggio, sul campo, ma l’emergenza sanitaria ha costretto il Palermo e tutto il calcio italiano a rivedere i propri piani.
L’attesa, però, è destinata a durare poco. Non pochissimo, in verità, perché le speranze riposte da tutti i presidenti di Serie D erano quelle di poter avere la certezza sui verdetti già nei primi del mese, possibilmente entro questa settimana. Invece bisognerà ancora aspettare, perché il Consiglio federale non si riunirà giovedì come annunciato dal ministro Spadafora, bensì lunedì prossimo, stando a quanto dichiarato dal presidente della Figc, Gabriele Gravina.
Un’altra settimana, dunque, per porre l’ultimo timbro su una promozione che per il Palermo non sembra affatto essere messa in dubbio. Non solo perché la Lnd ha già deliberato la proposta di individuare nelle capolista le nove promosse in Serie C, ma soprattutto perché la stessa Lega può contare sulla maggioranza al momento di votare in Consiglio federale, dunque ha praticamente la certezza di far approvare la propria richiesta. Palermo aspetta, ma non freme.
La città, come il resto del Paese, non è in vena di festeggiamenti per il ritorno tra i professionisti, inoltre l’attenzione in questi ultimi giorni è stata catalizzata dalle schermaglie tra i soci di Hera Hora, la controllante del club rosanero. Per altri sette giorni, i riflettori saranno ancora puntati su Mirri e Di Piazza, fin quando non sarà nuovamente il pallone (seppur fermo) a riprendersi la scena. La certezza del ritorno in Serie C aprirà altri scenari per quanto riguarda l’area sportiva, che al momento è in fase di sondaggi.
D’altronde, i campionati ancora non sono ricominciati, dunque ogni valutazione per tecnici e giocatori non può che limitarsi a contatti e valutazioni. C’è un mercato da organizzare e, per prima cosa, c’è un allenatore da scegliere per poter costruire insieme a lui il Palermo che verrà, quello che sarà chiamato al doppio salto. Un obiettivo dichiarato, ma di certo non semplice da centrare.
Per questo motivo, tra i nomi passati al vaglio da Sagramola e Castagnini, spiccano quelli di tecnici che il campionato di Serie C l’hanno già vinto. Chi più volte, come Boscaglia, legato attualmente alla Virtus Entella fino al 2021.
Eppure, l’allenatore gelese potrebbe essere tentato dall’idea di tornare in Sicilia, con un progetto di risalita immediata, per ottenere sulla panchina rosanero la terza promozione in Serie B della sua carriera. Un altro che ha vinto in C è Fabio Caserta, allenatore della Juve Stabia promossa un anno fa, ma sulle sue tracce ci sono anche club di Serie B in vista della prossima stagione. Tra i desiderati, c’è anche l‘ex Trapani Vincenzo Italiano, allenatore dello Spezia tra i cadetti.
Sono stati avviati i contatti anche con Gianluca Grassadonia, ex allenatore del Catanzaro, mentre rimane in seconda fila l’ipotesi Calori, che già ha lavorato con i due dirigenti a Brescia. Una volta scelto l’allenatore, si lavorerà sulla squadra. La società ha già espresso le proprie intenzioni ai calciatori in scadenza di contratto in merito a conferme e addii, essendo formalmente tutti sotto contratto fino alla fine del mese (tranne chi, con la società, ha concordato una permanenza tra i professionisti).
Di certo, il Palermo dovrà creare ex novo il proprio reparto offensivo, con Ricciardo e Sforzini destinati all’addio e il rebus Santana. Uno dei nomi sondati in questi giorni è quello di Daniel Ciofani, esperto centravanti della Cremonese, club nel quale gioca anche il trequartista Antonio Piccolo, nome già finito nei taccuini rosanero in inverno per il mercato di riparazione. Di certo, lì davanti, cambierà quasi tutto. Perché tolto Floriano, nessuno ha la certezza di un posto.
Autore: Massimo Poerio
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