Potenza, la Coppa italia per spingere la squadra col Taranto

24.04.2018 18:30 di  Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: quotidiano del sud
Potenza, la Coppa italia per spingere la squadra col Taranto
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I tifosi del Potenza hanno accolto la squadra al rientro domenica sera al Viviani. L'incoraggiamento, pro­prio in questo frangente, non può e non deve manca­re.

Per la sfida contro il Ta­ranto i tifosi dovranno esse­re l'uomo in più, ma chi scenderà in campo dovrà dare un apporto maggiore di quello che è riuscito a fare col Nardò.

Il Potenza che deve evita­re qualsiasi forma di vitti­mismo e di negatività deve partire dal presupposto che i punti di vantaggio sono cinque a due giornate dalla fine. Sarebbe stato più preoccupante avere un al­tro tipo di calendario, inve­ce domemca 29 al Viviani arriva il Taranto e domeni­ca 6 maggio ci sarà la tra­sferta in casa del Molfetta. Non è poi così negativo. Ba­sta farsene una ragione. Il mostro non è così brutto co­me lo si dipinge.

Dopo tutto, il Potenza sa benissimo di aver meritato quanto costruito fino a og­gi. Sa benissimo di non po­tersi però permettere altre distrazioni. E siamo certi che domenica in campo la squadra farà di tutto per chiudere in anticipo, senza correre rischi inutili, il di­scorso promozione.

Magari una spinta decisa potrebbe arrivare dalla qua­lificazione alla finale di Cop­pa Italia. Ovviamente non è per nulla scontata la cosa, anche perchè il Potenza parte dallo svantaggio di avere pareggiato in casa 1-1 la gara di andata. Deve vincere o almeno segnare due gol in caso di pareggio. Passando il turno si tornerebbe a preparare la gara col Taranto con un altro spirito. Ma è chiaro che dobbiamo evidenziare come l'interesse prioritario resta esclusivamente il campio­nato e se pure non dovesse riuscire questa altra impre­sa, non deve essere il caso di pensare alla tragedia.

È fin troppo evidente che questa ultima settimana, speriamo anche no quella di dopo, dovrà essere costruita più sotto il profilo mentale che sotto quello fisico e tatti­co. Gestione delle energie, valenza importante alle qualità del gruppo, alla personalità dei calciatori più carismatici, per dare la scossa giusta e rialzarsi con onore dopo il ko di Nardò che ha rinviato la festa.

E ovviamente l'appello a non abbattersi va rivolto an­che e soprattutt.o ai tifosi. È evidente che la delusio­ne per una festa rinviata era sul volto di tanti, ma è pur vero che nessuno, qualche mese fa avrebbe solo mini­mamente immaginato di poter essere a due giornate dalla fine a +5 sulla seconda in classifica. Questo cam­pionato ha comunque lan­ciato un messaggio chiaro ed inequivocabile: nessuno regale niente a nessuno.

Lo si è capito anche in ter­ra salentina, dove il clima è stato esasperato al limite, dove c'e' stata anche un'ag­gressione alla panchina del Potenza, ma dove in linea di massima la squadra di Ra­gno non ha giocato una delle sue parti­te migliori.

Lo ha am­messo a fine match anche lo stesso tecni­co: "Ci aspetta­vamo un av­versario un po' leggero, questo è vero, però è stata una delle gare nelle quali abbiamo creato poco pur fallendo con Fran­ça una palla che poteva rive­larsi decisiva. Rispetto al Potenza, il Nardò giocava con la mente libera, loro possono vantarsi di non aver mai perso contro la ca­polista, noi intanto possia­mo essere promossi e io di conquistare il decimo cam­pionato della mia carriera (sette vittorie in Eccellenza, una in Promozione e, dopo Bisceglie, con quella di Potenza, due in Serie D, ndr)".

Ragno non la fa più tragi­ca di quello che è, come è giusto che sia, ed ha anche motivato le sue scelte tecni­che (oggettivamente partita persa a centrocampo, dove i salentini avevano altro pas­so e altre qualità rispetto ai rossoblù) rispetto all'esi­genza di fare un po' di tur­n over in vista della Coppa. Col senno del poi la scelta non è stata delle migliori, al netto di episodi che sono st.ati sfavorevoli. Adesso toccherà anche al mister riassettare il gruppo e lan­ciarlo verso questa volata fi­nale che porterà il Potenza nella storia.