Aldo Grasso: "Il calcio si merita più di un (Ta)vecchio"

"Il nostro non sarà il più bel campionato del mondo, ma per la presidenza della Figc la scleta di un veterano dal lungo curriculum (anche giudiziario) come lui, è troppo"
18.07.2014 17:00 di  Maria Lopez   vedi letture
Aldo Grasso: "Il calcio si merita più di un (Ta)vecchio"
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Inizia ad essere un vero e proprio coro. Il ragioniere Carlo Tavecchio sembra convincere sempre meno come guida autorevole della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Al coro di voci (i giornali Reppublica ed il Fatto Quotidiano, Barbara Berlusconi, Andrea Agnelli e numerosi altri giornalisti e personalità di spicco) si aggiunge quella autorevolissima di Aldo Grasso che dalle pagine del settimanale "Sette" del Corriere della Sera, dice la sua sull'attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Riportiamo di seguito l'articolo in questione.


Tavecchio è vecchio, ha ragione Barbara Berlusconi. Non per motivi anagrafici, ma per quello che pensa, per quello che dice, per come lo dice, per i suoi trascorsi.

Lunedì 11 agosto si terrà l'assemblea elettiva per designare il nuovo governo del calcio italiano. Per ora, il favorito a succedere al dimissionario Giancarlo Abtere è Carlo Tavecchio, 71 anni, presidente della Lega Nazionale Dilettanti (lnd), uno dei veterani ai vertici della Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio). Tutto in casa, nonostante le corresponsabilità nel flop. Barbara aveva detto: "Quell'attuale è una governance litigiosa, boccata dai veti reciproci, che non funziona, non ha visione, non programma e non ha a cuore la promozione del calcio italiano nel mondo. Tutto mentre gli altri Paesi conquistano quote di mercato in Asia e Medio Oriente... Il governo del calcio italiano va rifondato: spazio a quarantenni preparati". Sottlineando, mi auguro, più l'aggettivo che il sostantivo.
La risposta di Tavecchio non s'è fatta attendere, da vecchio democristiano: "Sulla nomina del nuovo presidente non decide la gentile signora ma i delegati di un milione e mezzo di tesserati. Nel nostro caso vince la politica del fare e conta l'appoggio dei tesserati che formano il nostro movimento".

NATO DEMOCRISTIANO - Ma chi è il ragionier Carlo Tavecchio, cui verrebbero affidate le sorti del nostro calcio, compresa la nomina del prossimo allenatore della Nazionale? Esponente della Dc, è stato sindaco di Ponte Lambro (suo comune di nascita, in provincia di Como) consecutivamente dal 1976 al 1995. Dal 1987 si occupa della Lnd dapprima come consigliere regionale, poi come capo del Comitato Regionale Lombardia, infine come Presidente. Dal maggio 2007 è vice presidente vicario della Figc. La Lnd è un formidabile serbatoio di voti da sbattere in faccia alle gentili signore. Tavecchio non rappresenta però un nome condiviso. "Faccio fatica a commentare candidature non presentate, la cosa più importante è che siano accompagnate da un programma da proporre e condividere. Il mio auspicio è che da qui all'undici agostoci sia più di una candidatura", ha spiegato Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori.

L'ottobre scorso, un'interrogazione parlamentare di un deputato del Pdl, Amedeo Laboccetta, ha svelato il curriculum giudiziario di Tavecchio: "Condanna a 4 mesi di reclusione nel '90 per falistà in titolo di credito continuato in concorso, 2 mesi e 29 giorni di reclusione nel '94 per evasione fiscale e dell'Iva, 3 mesi di reclusione nel '96 per omissione versamento di ritenute previdenziali ed assicurative, 3 mesi di reclusione nel '98 per omissione o falsità in denunce obbligatorie, 3 mesi di reclusione sempre nel 1998 per abuso d'ufficio per violazione delle norme anti-inquinamento, più multe complessive per oltre 7.000 mila euro".
Insomma Tavecchio rappresenta in tutto e per tutto il vecchio del calcio italiano. Il nostro campionato non sarà il più bello del mondo, ma forse merita qualcosa di più di Tavecchio.