Per affossare Tavecchio serve la Lega Nazionale Dilettanti... più facile che piova un asteroide sulla sede della FIGC

20.11.2017 11:16 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
Per affossare Tavecchio serve la Lega Nazionale Dilettanti... più facile che piova un asteroide sulla sede della FIGC
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Speriamo (come sempre) di sbagliarci. Sulle pagine dei maggiori quotidiani di oggi, ovviamente, la notizia in primo piano riguarda la riunione in via Allegri della Figc che dovrebbe partorire le innovative idee per rilanciare il disastroso calcio italiano targate Carlo Tavecchio.

La volontà di tutti, tranne di quelli dalle terga incollate col cemento armato alla poltrona del consiglio federale, è quella che Tavecchio si dimetta. Ma accadrà? Meno di una settimana fa lo stesso presidente federale aveva, con un comunicato ufficiale, annunciato di essere "indisponibile" alle dimissioni.

Può mai essere cambiato qualcosa? Ve lo diciamo noi, no. Non è cambiato nulla. Carlo Tavecchio non ha intenzione di dimettersi. Allora, consci di questo sentiment presidenziale, a livello nazionale tutti sperano che non ci siano i numeri per andare avanti. Davanti ai numeri cederebbe anche la tempra, ultracorazzata, del ragioniere.

Come è possibile far cadere l'imperatore Tavecchio con i numeri? Dovrebbe pensarci la Lega Nazionale Dilettanti. Quella che, insomma, ancora oggi è la sua creatura, la sua vera casa. Quella, il cui enorme peso in Federazione è stato lo stesso presidente a costruire (un solo esempio l'aver voluto incorporare la la Lega di calcio femminile, riducendola poi via via di importanza fino a farla diventare quella che è oggi: soltanto un dipartimento facente parte dell'ecosistema della Lega Nazionale Dilettanti. Una mossa che portò ulteriori voti alla LND in quota FIGC). Quella che oggi lo stesso numero uno della Figc comanda ancora a bacchetta. Che il presidente Cosimo Sibilia neghi l'appoggio a Tavecchio è fantascienza (ripetiamo, speriamo di sbagliarci), più facile che un asteroide piova dal cielo centrando in pieno la sede della Figc.

Cosimo Sibilia, del resto, è presidente della Lega Nazionale Dilettanti grazie esclusivamente al signor Carlo Tavecchio. Due anni fa Sibilia neppure faceva parte di questo mondo. Una persona normale pensa che per scalare posizioni in un'azienda serva tempo. Non passi dall'essere facchino a general manager in un anno di lavoro. Per quanto tu sia bravo devi dimostrare sul campo le tue qualità, a meno che tu non sia un genio assoluto.
In politica accade la stessa cosa, anzi, qui la lentezza è ancora più biblica. Lo stesso Matteo Renzi, per fare un esempio, non è passato dall'essere un iscritto del Partito Democratico ad esserne il presidente nell'arco di pochi mesi.

Magico: Cosimo Sibilia, invece, sì. Chiamato da Tavecchio a fare il commissario straordinario del Comitato Regionale Campania (dopo che lo stesso Tavecchio aveva tolto l'appoggio a Pastore lasciandolo senza difesa davanti alle accuse pesanti che gli sono costate la poltrona), dopo nemmeno un'anno Sibilia si è candidato alla poltrona vacante della Lega Nazionale Dilettanti (anche qui Belloli aveva perso l'appoggio di Tavecchio, che lo aveva scaricato per delle frasi sulle donne che ricorderete, quando lo stesso Tavecchio con il suo frasario aveva esposto al ludibrio non solo le donne). Grazie a Carlo Tavecchio, per Sibilia è stato un plebiscito.

Questa è la storia che nessuno, sui quotidiani nazionali, racconta. Se Tavecchio cadrà sarà solo Carlo Tavecchio a deciderlo. Non prese di posizioni impossibili dal verificarsi. Ora la domanda sorge spontanea: quale sarà il colpo di coda di Carlo Tavecchio? Magari un'idea c'è.... poichè attualmente manca la governance delle leghe di Serie A e B, potrebbe verificarsi la geniale idea: dimissioni formali di Tavecchio ma solo dopo che la formazioni della nuova dirigenza delle Leghe di Serie A e B. Così prenderebbe tempo, ed il tempo cancella tante cose (in Italia anche la memoria).

Posizionando sullo scacchiere, ne ha le facoltà (oggi è anche il commissario straordinario della Lega di Serie A), le ultime pedine potrebbe poi dimettersi e ricandidarsi poi alle nuove elezioni. Pensate sia impossibile? Poco dignitoso? C'è una sola certezza sul tavolo Carlo Tavecchio non mollerà senza combattere: quella poltrona l'ha desiderata da anni ed ora che c'è seduto sopra non la lascerà senza lottare fino allo strenuo delle forze. Tenterà sempre il colpo di coda.