Badesse, Paolo Mattolini: «Qui nessuno si risparmia»

Eccellenza Toscana
22.10.2019 06:30 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
Fonte: Aldo Tani
Badesse, Paolo Mattolini: «Qui nessuno si risparmia»
© foto di NotiziarioCalcio.com

«Lombaaa, Marcoo…, dai». A Paolo Mattolini, preparatore dei portieri del Badesse Calcio Lornano, la carica non manca mai. Bastone e carota sono il suo pane quotidiano, ma quando vede “volare” i suoi ragazzi, l’orgoglio lo riempie e lo spinge a dare ancora di più.
 

Paolo, ieri è arrivata la prima sconfitta stagionale. Cosa è mancato?
«Non siamo stati abbastanza bravi sotto porta. Contro lo Zenith purtroppo ha significato perdere la prima partita, ma è una situazione che si era verificata anche in passato. Speriamo ci serva da lezione. Dobbiamo essere più concreti. E lavorare per migliorare».
Eppure negli allenamenti la squadra dà sempre il massimo. Allora cosa succede?
«Non è facile calarsi nella categoria. Forse ad alcuni giocatori serve ancora tempo. Il rispetto dell’avversario è fondamentale e non si può pensare di vincere senza essere concentrati. E’ vero, diamo tutto, però a volte ci manca la giusta cattiveria».
Ti aspettavi un campionato così difficile?
«Il girone lo conoscevo poco. Magari quello A è più tecnico, ma qui ci sono squadre che non mollano un centimetro. E’ un torneo davvero tosto e se ti risparmi o stacchi un attimo, ti puniscono. Poi non ci dimentichiamo che tutti giocano per fare la festa al Badesse. E non è sempre facile uscirne indenni».
Come giudichi il clima all’interno dello staff tecnico?
«Con Maneschi lavoro dal 1999. Ci sono state delle pause, ma insomma dopo 20 anni ci capiamo al volo. Con gli altri non avevo mai collaborato prima di questa stagione, ma per esempio Gabriele (Lazzerini, ndr) lo conoscevo. E anche con gli altri, Italo (Dainelli, il massaggiatore, ndr) e il Prof in particolare, si è creato subito un gran feeling. Insomma, è l’ambiente ideale per lavorare».
Si può dire lo stesso del tuo rapporto con Manis?
«Marco è un grande professionista. Tanto volte bisogna dirgli ‘basta’, perché non vuole mai smettere di allenarsi. Poi è molto bravo con i giovani. Ha sempre un parola per loro. E tra noi sono frequenti gli scambi di vedute. Quindi, direi che abbiamo trovato una buona intesa».
Cosa significa per te allenare il miglior portiere della serie D?
«E’ una bella sfida. Dopo anni passati a lavorare con le ‘quote’, avere a che fare con un portiere di 36 anni e di livello assoluto, è tutta un’altra storia. Io mi sono rimesso in discussione. E’ un confronto quotidiano, che dà motivazioni a entrambi».
E di Lombardini che idea hai?
«Il ragazzo sta avendo una crescita importante. E’ arrivato in punta di piedi dalla Pianese, ma settimana dopo settimana è maturato e diventato sempre più sicuro. Non molla mai ed è un piacere allenarlo. Lo stesso discorso vale per Pietro Federici. Lui era ancora più acerbo, ma l’impegno che ha dimostrato non è comune».
Come valuti la linee verde del Badesse?
«Con il mister quando ci hanno parlato di loro, speravamo che in campo ricambiassero le parole spese. Devo dire che lo hanno fatto e lo fanno ogni giorno. Non si risparmiano mai e il sacrificio non li spaventa. I nostri giovani sono davvero una marcia in più per la squadra».
Del gruppo cosa ne pensi?
«Indipendentemente dall’età, sono dei professionisti, ma prima ancora persone intelligenti. Ognuno ha dimostrato di saper stare al proprio posto. C’è un obiettivo da conquistare e tutti remano nella stessa direzione. Il merito di ciò è anche del mister, che è capace di tutelare i giovani e creare un bell’ambiente dove lavorare».
A proposito di ambiente, quello di Badesse come è?
«Rispetto ad altre realtà ci sono meno persone che ruotano attorno alla squadra. Però, lo fanno sempre con il sorriso sulle labbra e con la volontà di non farti mancare niente. Sono presenti in tutto e per tutto. E poi sanno darti una pacca sulla spalla quando serve. Come ieri, anche se perdere non fa piacere a nessuno».
Come lo vedi il Badesse a maggio?
«In testa chiaramente. Ma se fosse anche ad aprile, sarebbe meglio».