Torna a parlare alla redazione di NotiziarioCalcio.com, l'allenatore, ex Brindisi e Vogherese, Carlo Mandola (41), attuale guida della formazione Under 17 e coordinatore tecnico del Rimini.
Nuova stagione e nuova esperienza per lei con un importante cambiamento di categoria essendo passato dalle prime squadre al settore giovanile del Rimini. Come sta vivendo questa nuova esperienza professionale?
«Si, quest'anno ho optato per questa nuova opportunità. I direttori mi hanno voluto fortemente qui a Rimini ed ho visto questa avventura come un bel passo da fare per la mia crescita professionale. Sono venuto in una società seria e lungimirante che sta facendo investimenti importanti e crede molto nella città, nel settore giovanile e nelle strutture (di recente è stato presentato il fantastico nuovo progetto, in via di partenza, del nuovo centro sportivo, ndr)».
La sua Under 17 è in un momento di forma importante, reduce da un sonoro 0-4 in casa del Legnago che porta a sette i risultati utili consecutivi. In questo momento lotta per le prime posizioni con un calcio propositivo e convincente ed ha il miglior attacco del girone. Oltre a questo un po' tutte le categorie del settore giovanile stanno facendo bene quest'anno. Come sta andando il suo duplice lavoro?
«Il mio ruolo principale qui a Rimini è quello di allenatore, appunto dell'under 17, e sì, confermo che stiamo vivendo un buon momento generale. La squadra è solida ed il gruppo è ora estremamente competitivo sia internamente che esternamente. Al di là dei risultati, che comunque non vanno trascurati secondo me, se frutto di un percorso di crescita, la squadra sta maturando molto sia dal punto di vista relazionale che dal punto di vista tecnico e fisico. La maggiore soddisfazione personale è che molti ragazzi si stanno affacciando in Primavera ed in prima squadra e qualcuno ha già avuto anche modo di conquistare un posto da titolare nell'under 19 in alcune occasioni. Questo per me è il più grande degli obbiettivi ed è quello che principalmente mi ha chiesto la società quest'anno. Ci stiamo riuscendo. Al contempo stiamo facendo bene anche sotto il piano dei risultati ma al di là del miglior attacco, frutto sicuramente di un gioco corale e propositivo ma anche all'occorrenza verticale e diretto, mi soddisfa molto anche la grinta, il ritmo e l'intensità che stiamo mostrando di aver acquisito. Con una solidità difensiva anch'essa importante. Nelle altre categorie ci sono tecnici molto preparati ed in gamba, la società cerca di fare lavorare tutti nelle migliori condizioni possibili ed i gruppi stanno facendo del loro meglio. C'è un piacevole confronto quotidiano con i tecnici ed i direttori, che ci aiuta tutti a lavorare meglio. L'ambiente è sereno... Certo gli intoppi non mancano come in ogni dove, ma quando c'è questa unità di intenti la rotta è meno burrascosa e più facile da percorrere».
Venendo lei dal mondo delle prime squadre immagino che starà seguendo molto anche il Rimini in serie C. Cosa ne pensa in merito?
«Si, oltre il mio interesse personale per la Lega Pro avendola fatta nel recente passato, qui a Rimini non c'è un vero distacco tra settore giovanile e prima squadra. Come dice spesso il direttore: a Rimini c'è una sola squadra e le comprende tutte. Di fatto quindi si vivono nel quotidiano e con passione le vicende della prima squadra. Secondo il mio personale pensiero mister Buscè è molto preparato ed il gruppo ha una grinta, un'unità ed una determinazione fuori dal comune. Ho esultato molto per il passaggio del turno in Coppa Italia... a maggior ragione perché ottenuto in casa di una corazzata come il Vicenza. Sono molto fiducioso per il prosieguo di stagione e credo che il Rimini abbia dimostrato di potersela giocare bene con tutti. Questo non può che farmi piacere, anche perché quest'anno il girone è molto competitivo e bilanciato e non sarà facile mantenere un rendimento costante per nessuna delle compagini».
Lei ha avuto modo di allenare anche in D, e sicuramente starà seguendo, c'è qualche suo collega che in questo momento le sta piacendo particolarmente?
«Certo la serie D è un'altra categoria che seguo molto e sarebbero tanti i nomi che potrei fare e per cui trovo gradimento per qualità di gioco espresso. Su tutti mi sta piacendo molto Miramari (Forlì, ndr) che ha idee molto molto simili alle mie ed anche il Portogruaro di mister De Mozzi, che se pur non continuo nei risultati, sta facendo un gioco bello e accattivante, anche il Gravina di Tiozzo mi sta piacendo molto. Poi ovvio un po' tutte le "teste di serie" stanno mostrando di aver fatto squadre importanti e chi più e chi meno stanno confermando di avere qualche freccia importante per il proprio arco. Come sempre penso si prospetterà un girone di ritorno scoppiettante in quasi tutti i gironi».
Scorso anno lei è stato prima a Voghera (D) e poi a Brindisi (C), due compagini che al momento non stanno attraversando un buon momento...
«Sono molto legato a queste due piazze perché in entrambi i casi sono stato accolto molto bene dalla gente, dai tifosi e dai gruppi in generale. Mi spiace perché sono piazze importanti che meriterebbero sempre il meglio. A Brindisi purtroppo ho avuto modo di restare poco tempo perché mi sono ritrovato una situazione economica surreale che non consentiva di lavorare. Questa nuova proprietà ha sanato una situazione molto grave e va fatto loro un plauso enorme per aver salvato il calcio in una piazza storica ed importante come Brindisi. Credo che con un po' di tempo arriveranno anche sempre migliori risultati perché gli investimenti sono stati importanti. A Voghera il campionato credo sia in linea con le aspettative anche se quest'anno vedo una maggiore solidità economica e una maggiore organizzazione generale ed è quindi lecito magari aspettarsi qualcosina in più rispetto a quanto stavamo facendo comunque lo scorso anno. Aspetti che ahimè nella mia esperienza erano per l'appunto completamente inesistenti, spesso ai limiti dell'assurdo ma che voglio "dimenticare" e che mi hanno portato a "rompere", purtroppo anche con toni legali a mia ragione, con la proprietà anzitempo. Resta però nel mio cuore la piazza per l'affetto e la stima che tutt'ora sporadicamente mi viene dimostrato ed auguro anche a loro il meglio».
In chiusura, cosa si augura per il proseguo della stagione?
«Mi auguro di poter continuare il percorso di crescita importante che stiamo facendo e di avere presto giocatori sempre più "adulti e pronti" da fare salire di livello e categoria. Questo è l'obiettivo e questo è il mio principale augurio».
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