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Intervista ai nuovi proprietari del Santarcangelo Calcio

Al via la fabbrica della Romagna
17.01.2018 14:01 di  Daniele Manuelli   vedi letture
Esclusiva NC - Intervista ai nuovi proprietari del Santarcangelo Calcio

Da quando nel 1991, La Croazia è diventata indipendente, la conquista della Prva HNL- la massima divisione locale – è stata un affare privato da soli tre club: Nk Zagabria, Hajduk Spalato e Dinamo Zagabria. Quest’ultimo club si è imposto come l’indiscusso padrone del paese salendo sul gradino più alto del podio ininterrottamente dal 2006 al 2016. Vittorie non sempre limpide, sulle quali pesa l’ombra del grande burattinaio del calcio croato Zdravko Mamic, direttore esecutivo della Dinamo Zagabria dal 2003 al 2016, anno in cui – dopo l’ennesimo scandalo- si è riciclato in consulente sportivo del club.  Nell’era Mamic c’è stato di tutto: corruzione, decisioni arbitrali unidirezionali, appropriazione indebita di fondi, faide tra tifosi, aggressioni, minacce.  In questo calcio poco chiaro nel 2015, un giovane imprenditore, Ivan Mestrovic, fondatore della “City Mail”, società di corrieri postali con sedi in Medio oriente e parte dell’Est Europa, ha acquisito l’Osijek (squadra della serie A croata) salvandola dal baratro del fallimento trascinandola fino al quarto posto a un passo tramite i preliminari all’approdo nei gironi di Europa League. Oggi proprio per l’Osijek sta costruendo un nuovo centro sportivo e un nuovo stadio. Con i risultati, come ama dire lui, sta trascinando la gente, i tifosi allo stadio con numeri importanti che hanno portato nuovamente l’entusiasmo nella città in cui è nato un certo Davor Suker, ex attaccante del Real Madrid, colui che trascinò al quarto posto,  la Croazia al mondiale di Francia '98.

 

L’accoglienza e il progetto. Nei promessi Sposi, c’è una frase di Alessandro Manzoni che sembra attualissima al tempo di smatphone e social:” E’ uno dei vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed essere odiati, senza conoscersi”. Deve averlo pensato la parte interessata e offesa:


Non importa il nome, il paese, dove si pratica calcio,  ma ciò che vale  è avere una programmazione seria. Ci tengo a precisare che non abbiamo litigato con nessuno delle persone citate in passato.  E’ giusto essere giudicati solo ed esclusivamente per il nostro operato. Siamo qui semplicemente per gettare basi lavorative cercando di realizzare il nostro intento”. Parole di Vlado Borozan, attuale amministratore delegato del Santarcangelo e uomo di fiducia di Ivan Mestrovic, il cosiddetto braccio destro del presidente.


Nella nostra diretta di lunedì sera, abbiamo fornito un nome. Ci risultano contatti avviati per il progetto “fabbrica dei giovani” con un esponente del posto locale che in passato ha curato con importanti traguardi il settore giovanile del Rimini...
 “Si è vero! Stiamo cercando persone che possano sviluppare il nostro progetto basato sui giovani della Romagna. Stiamo sondando il terreno per creare delle affiliazioni che possono incrementare il bacino d’utenza. Abbiamo avuto diversi incontri  per conoscere le varie realtà della zona, per capire come muoversi".

Nella conferenza stampa si è parlato di contatti avvenuti con altri club prima di Rimini e Santarcangelo. I tifosi biancorossi sono scettici sul vostro progetto e vorrebbero comprendere come mai le altre squadre (es. Pro Vercelli) non vi abbiano presi in considerazione.
“Su di noi basta informarsi. Oggigiorno con un semplice click su internet è possibile raccogliere informazioni e vedere cosa siamo stati in grado di fare. Le altre situazioni non portavano allo sviluppo del nostro obiettivo: “ a fabbrica dei giovani”.  Se provi a fare calcio a Vercelli, nei dintorni esistono club come Juventus, Torino, gli stessi club della vicina Lombardia, come Milan ed Inter, ti avrebbero impedito di sviluppare un progetto basato sui giovani del posto.  In Romagna abbiamo trovato il giusto habitat per coltivare le nostre idee. Capisco lo scetticismo dei tifosi, ma a prescindere dal nome, dal posto dove si vuol fare calcio, se esiste un progetto serio tutto è possibile".

Vlado, lei conosce il calcio italiano, certamente comprende che non è  paragonabile a quello croato. 
Certamente! Aggiungo che il campionato italiano è il più bello ed importante in Europa. Insieme con Mestrovic e il nostro staff  abbiamo studiato approfonditamente il vostro calcio. Vedendo le favole Crotone, Benevento, Novara, Frosinone, vogliamo emulare il loro risultato con le nostre idee  e con il nostro progetto”.

Un progetto che porta anche a nomi importanti tra l’altro ex Rimini come Matteo Brighi e Alessandro Marchi.
Brighi  potrebbe  essere  l’uomo immagine che potrebbe aiutarci nel far capire maggiormente in questo momento di scetticismo che siamo approdati qui per mettere all’opera un progetto serio che ha il raggiungimento della massima serie.  Matteo potrebbe essere  l’uomo guida per i nostri giovani. Se non sarà possibile acquisire Brighi dimostreremo con i risultati quello che oggi vi raccontiamo attraverso le parole. Dal nostro avvento, con il nuovo tecnico Cavasin abbiamo vinto tre delle ultime quattro gare di campionato. L’obiettivo è quello di risalire la classifica puntando il più in alto possibile".


Mestrovic ha dichiarato nella conferenza stampa di voler puntare da subito su nuove infrastrutture. Non ama costruire sul costruito ma partire da zero. Questo significa che l’area Ghigi è un progetto abbandonato?
“Abbiamo ottimi rapporti con l’amministrazione comunale di Rimini. Abbiamo prospettato un progetto, visualizzando completamente l’area interessata, in parte completa all'80% ma essendoci dietro una situazione complessa, il tempo è danaro e in questo momento non è dalla nostra parte.  Stiamo valutando il centro con l’Amministrazione, sicuramente oggi è tra quelli che abbiamo preso in considerazione per costruire un centro sportivo fondamentale per il nostro progetto”.

Chiudiamo questa intervista con un appunto. 
“Vogliamo essere giudicati per i fatti. Salvare una società dal fallimento, portarlo tra i top club croati, approdare  ai preliminari di Europa League arrivando a un passo dalla qualificazione ai gironi; appartiene al nostro lavoro in continua produzione.  In Italia abbiamo acquisito il Santarcangelo inserendolo nuovamente sulla mappa del pianeta calcio italiano, dando nuovamente forza e speranza ai tifosi che ci hanno accolto nel migliore dei modi. In questo momento c’è molto entusiasmo ed è giusto che sia così!".