Giacomo Satalino è stato ospite di Pianeta Bianconero dove ha commentato la sconfitta con la Feralpisalò e ripercorso alcune tappe della sua giovanissima carriera.

“Della gara di domenica resta tanto rammarico per una gara che era nelle nostre mani: sta a noi trasformarlo in carburante per le prossime partite. Purtroppo abbiamo pagato alcune disattenzioni negli ultimi minuti. Anche qualche decisione arbitrale? Quelle sono situazioni che sfuggono al nostro controllo e non possiamo allenarle”.

Il ko contro i bresciani ha impedito di dare continuità alla vittoria col Perugia “che ci aveva dato grande convinzione e quell’anima che il mister ci aveva chiesto l’abbiamo messa in campo anche contro la Feralpisalò, fino al blackout degli ultimi minuti”. L’occasione del pronto riscatto arriva ancora in Umbria, domenica in casa del Gubbio: “Tutte le gare nascondono insidie e partite così sono ancora più sporche: dovremo prepararla al cento per cento”.

L’estremo difensore nato a Monopoli (terra d’origine di un altro portiere bianconero, quel Gianni Indiveri che a Cesena vinse un campionato) ha fatto un tuffo nel suo recente passato: “All’età di quattrodici anni mi sono trasferito alla Fiorentina che mi ha cresciuto e formato come calciatore. Lì ho avuto il privilegio di conoscere Astori: sempre disponibile, un esempio, una persona fantastica”.

Satalino ha collezionato convocazione in tutte le nazionali giovanili dall’Under 15 all’Under 18: “Alla prima convocazione mi trovo davanti una montagna: pensavo fosse il preparatore dei portieri, invece era Gigi Donnarumma”. A Cesena invece da qualche giorno ha cambiato compagno di ruolo: “Avere uno come Nardi che ha tanta esperienza non mi mette pressione, anzi è uno stimolo: io e Michele siamo amici, tra di noi c’è rispetto e sarà il campo, come sempre, a fare le gerarchie”.

Sezione: Serie C / Data: Gio 15 ottobre 2020 alle 02:00
Autore: Massimo Poerio
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