La SPAL vive ore drammatiche. Il club estense si trova nel mezzo di una battaglia legale e amministrativa che potrebbe deciderne definitivamente le sorti. Da una parte Joe Tacopina, il presidente di origine statunitense determinato a non mollare la presa sulla società biancazzurra. Dall'altra il Comune di Ferrara, deciso a trovare una soluzione alternativa per garantire continuità al calcio cittadino.

L'ultimo Consiglio di Amministrazione non ha portato ai risultati sperati, lasciando la questione in sospeso. L'avvocato newyorkese, però, non si è arreso e avrebbe formulato una richiesta per ottenere sette giorni aggiuntivi. L'obiettivo dichiarato sarebbe quello di trovare una soluzione che permetta al club di iscriversi quantomeno a una categoria dilettantistica.

Il tempo stringe inesorabilmente. Già dalle prossime ore, il Consiglio Federale potrebbe sancire formalmente l'uscita della SPAL dal panorama calcistico professionistico. Una decisione che rappresenterebbe un punto di non ritorno per la storica società ferrarese.

Tacopina ha però ancora una freccia al suo arco. Il presidente americano potrebbe presentare ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, una mossa che dilaterebbe considerevolmente i tempi della vicenda. Resta aperto il dibattito se questa strategia rappresenti un'autentica possibilità di salvezza o piuttosto un tentativo di guadagnare tempo prezioso.

La questione si complica ulteriormente quando si analizzano gli aspetti patrimoniali della vicenda. Al centro del contendere ci sono infatti i contratti di utilizzo delle infrastrutture sportive della città, in particolare lo stadio Paolo Mazza e il centro di allenamento G.B. Fabbri.

Questi accordi rimangono formalmente nelle mani della SPAL fino a quando non si concretizzerà un fallimento ufficiale della società. Proprio questo aspetto spinge l'amministrazione comunale a esplorare ogni possibile via legale per revocare unilateralmente i contratti e sottrarre la gestione delle strutture all'attuale proprietà.

Il Comune di Ferrara sta infatti percorrendo una strada diametralmente opposta rispetto alle intenzioni del presidente americano. Nei prossimi giorni dovrebbe vedere la luce un bando pubblico finalizzato a individuare una nuova proprietà per la SPAL.

L'obiettivo dell'amministrazione comunale è chiaro: permettere al calcio ferrarese di ripartire dal campionato di Eccellenza, la cui stagione dovrebbe prendere il via tra la fine di agosto e i primi di settembre. Una tempistica che richiede decisioni rapide e concrete.

In questo quadro di incertezza e scontro, emergono già alcuni soggetti interessati a raccogliere il testimone della SPAL. Tra le opzioni più concrete spicca la disponibilità della X Martiri, società locale che sarebbe disposta a cedere la propria matricola per consentire ai biancazzurri di ripartire direttamente dall'Eccellenza, supportata da un gruppo di sponsor del territorio.

Ancora più significativo appare il potenziale rientro in scena di Walter Mattioli, ex presidente della SPAL che conosce bene le dinamiche del club. Secondo le indiscrezioni, Mattioli starebbe mettendo insieme una cordata di imprenditori locali con l'obiettivo di rilanciare il progetto biancazzurro su basi più solide.

La situazione assume contorni sempre più paradossali. Da un lato Joe Tacopina che si aggrappa con forza al controllo della società, dall'altro un'amministrazione comunale determinata a girare pagina e ripartire con nuove prospettive. Due visioni inconciliabili che rischiano di paralizzare definitivamente il futuro del calcio a Ferrara.

I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere se la SPAL riuscirà davvero a rinascere dalle proprie difficoltà o se il conflitto insanabile tra la proprietà americana e le istituzioni locali condannerà il club a un destino di incertezza e dissoluzione.

La vicenda della SPAL rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che attraversano molte realtà del calcio italiano. La tensione tra ambizioni imprenditoriali e sostenibilità economica, tra proprietà straniere e radici territoriali, trova in questa storia tutti i suoi elementi più critici.

Per i tifosi biancazzurri, che hanno vissuto momenti di gloria in Serie A fino a pochi anni fa, l'attesa è diventata insostenibile. La speranza è che dalla crisi attuale possa emergere una soluzione che restituisca credibilità e prospettive a una delle società calcistiche più rappresentative dell'Emilia-Romagna.

La partita, però, si gioca ora fuori dal campo, nelle aule di tribunale e negli uffici comunali, con un finale ancora tutto da scrivere.

Sezione: Serie C / Data: Mer 18 giugno 2025 alle 13:10
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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