Foligno, Broso: "Quando ho vinto il campionato di Serie D ho capito che..."

16.08.2020 22:30 di  Redazione NotiziarioCalcio.com  Twitter:    vedi letture
Fonte: settecalcio
Foligno, Broso: "Quando ho vinto il campionato di Serie D ho capito che..."

Antonio Broso, dopo aver girato per tutta Italia inseguendo un sogno approda nella piazza di Foligno per aiutare magari la squadra a raggiungere la promozione in Serie C. Il nuovo attaccante folignate si presenta al suo pubblico con tantissima voglia di rimettersi in gioco e di vincere questa nuova, elettrizzante sfida: dalle sue parole traspare il forte desiderio di riscattare l’ultima stagione non entusiasmante e di tornare a segnare con continuità per far sognare i tifosi e l’intera città. Foligno, ecco il tuo Shevchenko!

Da Vibo Valentia a Parma, poi Crotone, Reggio Emilia, Ravenna, Chieti, Legnago ed ora Foligno. Cosa ti ha spinto a girare tutta l’Italia rincorrendo un pallone?
“Fin da piccolo è sempre stato il mio sogno fare il calciatore. Quando sono entrato nel settore giovanile del Parma ho iniziato a capire che il calcio potesse diventare il mio lavoro. Sono fortunato perché faccio parte della categoria dei calciatori che ha molti privilegi, anche se dobbiamo fare tanti sacrifici e andare in ritiro rimanendo lontani dalla famiglia. Il calcio mi ha permesso anche di girare tutta l’Italia, quindi non lo sento come un vero lavoro: è una passione e un sogno che si è avverato.”

La stagione che si è appena conclusa non è stata esaltante per te. Come mai hai deciso di cambiare aria a metà campionato e di trasferirti dal Clodiense al Legnago Salus?
“Lo scorso anno è stato difficile a livello personale, anche se la squadra ha avuto un’annata molto positiva perché il Campodarsego non si è iscritto al campionato e il Legnago Salus è stato promosso in Serie C. Ho sofferto molto durante la prima parte della stagione e non sono riuscito ad ambientarmi al Clodiense: non ero tranquillo e ho preferito cambiare squadra, anche se sapevo che fare una scelta simile a metà stagione non è semplicissimo. Ho avuto la fortuna di arrivare al Legnago dove ho trovato un gruppo ben rodato e molto affiatato e nel mio piccolo sono stato contento di aver dato il mio contributo alle vittorie della squadra.”

Mentre da dove nasce la volontà di passare al Foligno quest’estate?
“Il Foligno è stata un’opportunità allettante che ho accettato molto volentieri, perché ho conosciuto la piazza e i tifosi quando giocavo in C2 con l’HinterReggio. Mi ha fatto una buonissima impressione perché la squadra ha un buon seguito e la società è molto ben organizzata: spero di poter sfruttare quest’occasione importante per tornare a fare tanti gol come in passato e aiutare i compagni a raggiungere il nostro obiettivo.”

In attacco farai coppia con Gabriele Zerbo, anche lui neoacquisto del Foligno arrivato dalla Fermana. Come credi che sarà l’intesa tra di voi?
“Conosco abbastanza bene Gabriele e credo che formeremo una coppia d’attacco perfetta e molto affiatata: lui è più una seconda punta, molto tecnico, rapido e veloce mentre io ho le caratteristiche del classico centravanti di riferimento e per questo dovremmo completarci alla perfezione. Il reparto offensivo della squadra è composto da giocatori molto forti e penso che tutti insieme riusciremo a dare una grande mano ai nostri compagni, anche grazie al lavoro di raccordo tra attacco e centrocampo di Giulio Sanseverino. Non vedo l’ora di potermi unire ai miei compagni il 17 agosto e iniziare la preparazione estiva.”

Hai una lunga carriera alle spalle e tanta esperienza in varie squadre. Qual è il segreto per integrarsi al meglio in un nuovo gruppo e incidere fin da subito?
“Quando ho vinto il campionato di Serie D ho capito che il vero segreto per fare una grande stagione è la forza del gruppo. Sono arrivato a Ravenna a metà campionato e la squadra non stava andando benissimo perché era fuori dalla zona playoff, che era l’obiettivo minimo stagionale. Ho trovato un gruppo fantastico in cui mi sono integrato benissimo e tuttora sono molto legato ad alcuni dei miei compagni e siamo rimasti amici: a quattro giornate dalla fine eravamo primi in classifica e alla fine abbiamo portato a casa la vittoria. La stagione successiva in Serie C abbiamo chiuso al decimo posto con la stessa rosa dell’anno prima, ma non siamo rientrati tra i playoff perché la Triestina aveva una differenza reti migliore della nostra. Oltre al valore tecnico e tattico della squadra conta tantissimo il valore umano, perché se tutti i giocatori remano dalla stessa parte e vogliono migliorarsi con umiltà e dando il 100% possono raggiungere qualsiasi risultato. La formula per vincere però non esiste: ci vuole impegno, lavoro in settimana, qualità umane e calcistiche e infiniti altri fattori che sono imprevedibili e che si devono allineare alla perfezione.”