Real Calepina, Lussignoli: «Devo migliorare nell’aggressività e nella personalità»
Quando per anni ti senti ripetere di essere un predestinato, sarebbe legittimo per chiunque iniziare a volare alto, ma Andrea Lussignoli è uno che i piedi preferisce tenerli ben saldi per terra e casomai usarli per fare delle autentiche magie con il pallone. Lui è il protagonista dell'intervista settimanale del Real Calepina:
Nome: Andrea Lussignoli
Soprannome: Lussi o Andre, ma in genere Lussi, che era il modo in cui chiamavano anche mio papà quando giocava
Luogo e data di nascita: Brescia, 8/10/2001
Carriera: ho iniziato a giocare a calcio a 6 anni nella Pavoniana, poi a 14 sono passato al Brescia, dove sono arrivato fino in Primavera e ora sono alla Real. Ho scelto di giocare in serie D perché è l’unico campionato che punta sui giovani ma, al tempo stesso, ti permette anche di confrontarti con giocatori più grandi anagraficamente, quindi è l’ambiente ideale per metterti alla prova sotto tutti i punti di vista
Il sogno di bambino: ovviamente fare il calciatore e giocare nel Brescia e nell’Inter, che sono le mie due squadre del cuore
Il ricordo più bello e quello più brutto: quello più bello è il ritiro che ho fatto l’anno scorso con la prima squadra del Brescia, inizialmente a Darfo e poi in Austria. Di ricordi brutti invece per fortuna non ne ho ancora….speriamo di continuare così!
Il ruolo: il mio preferito è dove sto giocando adesso, ovvero mezz’ala destra di centrocampo. Ma ho fatto anche il trequartista e faccio qualunque ruolo mi chieda il mister, tranne forse il portiere…
Il piede: il destro senza dubbio, ma me la cavo anche con il sinistro
Devo migliorare: in tante cose di sicuro, ma soprattutto devo migliorare nell’aggressività e nella personalità, anche se in questo senso la serie D aiuta parecchio
Il modello: Luka Modric. In campo è un leader, ha una visione di gioco incredibile, fa gol e ha un tiro da fuori letale: insomma, se non si è capito, mi piace tutto di lui
Il numero preferito: il 7 e l’8, ma non sono numeri portafortuna, semplicemente mi piacciono
Il gol che ricordo di più: il primo con il Brescia in Under 16 e quello di due anni fa con la Primavera contro il Bologna, quando ho segnato all’ultimo minuto e abbiamo vinto 1 a 0
La squadra del cuore: come ho detto, sono due, ovvero il Brescia e l’Inter
Il rito pre-partita: ce l’ho, ma scaramantico come sono, anche nella vita, secondo te vengo a dirtelo????
Il compagno più vanitoso: abbiamo due spogliatoi separati per età e nel mio c’è Careccia: credetemi, difficile trovare uno più vanitoso di lui
Il compagno più permaloso: anche qui nessun dubbio, Cerri
Un pregio e un difetto: a volte sono un po’ troppo buono, il che può essere un pregio, come pure un difetto, ma sto lavorando anche su questo aspetto
Hobby: giocare alla Playstation, soprattutto a Fifa, e guardare le serie tv su Netflix
Lo studio: ho smesso lo scorso anno, perché non riuscivo a conciliare studio e calcio, ma voglio riprendere in mano i libri e, Covid permettendo, arrivare almeno al diploma
Il film preferito: non li guardo più di tanto, meglio le serie tv: l’ultima che ho visto è stata «Vis a vis – Il prezzo del riscatto» e mi è piaciuta, anche se la mia preferita resta «Prison Break»
La musica preferita: non ascolto un genere in particolare, dipende molto dal momento
Il piatto preferito: di sicuro la pizza che fa mia mamma. Anche io però me la cavo in cucina, non che abbia velleità da Masterchef, ma un piatto di pasta me lo so fare
Meglio un rimpianto o un rimorso: senz’altro un rimorso, perché significa che almeno ci hai provato, mentre con il rimpianto continueresti a chiederti come sarebbe andata e non lo saprai mai
Tornassi indietro: rifarei tutto, perché ogni cosa che ho fatto mi ha aiutato a crescere
A cena a lume di candela con: non ho dubbi, Belen!