In un calcio sempre più distante dalle proprie radici, la voce del tifo organizzato torna a farsi sentire con forza nella città dei Sassi. La Curva Sud Matera ha annunciato il proprio ritorno sugli spalti dello stadio XXI Settembre-Franco Salerno per l'ultima gara casalinga della stagione contro la Nocerina, lanciando un messaggio chiaro alla dirigenza e all'intero ambiente biancazzurro.
Una stagione travagliata all'insegna dell'instabilità
Il cammino del Matera nel campionato di Serie D appena concluso si è rivelato decisamente tormentato, caratterizzato da un'instabilità cronica che ha coinvolto ogni settore della società calcistica lucana. I numeri parlano chiaro e raccontano una gestione quantomeno discutibile: ben 60 calciatori hanno indossato la maglia biancazzurra nel corso dell'annata, un vero e proprio record negativo che testimonia la mancanza di una programmazione coerente.
La panchina ha visto alternarsi quattro diversi allenatori, mentre il simbolo di appartenenza per eccellenza, la fascia di capitano, è stata indossata da cinque giocatori differenti, segnale inequivocabile dell'assenza di punti di riferimento stabili all'interno dello spogliatoio. A completare il quadro, due direttori sportivi che, secondo quanto denunciato dal tifo organizzato, avrebbero ingaggiato calciatori con "stipendi assurdi" senza poi essere in grado di gestire adeguatamente la situazione.
Prestazioni deludenti e immagine compromessa
Particolarmente dolorose per i sostenitori sono state alcune sconfitte pesanti subite durante la stagione: le "imbarcate" di Francavilla, Casarano, Fasano e contro il Costa D'Amalfi hanno rappresentato momenti di grande amarezza, aggravati dall'assenza di reazioni concrete da parte della dirigenza.
Lo "sciopero" dei giocatori, episodio senza precedenti che ha esposto il Matera al ridicolo a livello nazionale, ha costituito probabilmente il punto più basso della stagione, evidenziando secondo i tifosi "la totale inadeguatezza dei vari addetti ai lavori, a partire dal Ds". A questo si aggiungono le critiche per l'utilizzo di maglie e inni considerati estranei alla tradizione e alla storia del club.
Una chiamata a raccolta nel nome di Bledar
Nonostante la possibile partecipazione ai playoff, giudicata insufficiente a compensare le delusioni accumulate, la Curva Sud ha deciso di tornare a popolare gli spalti per l'ultima partita casalinga. L'appuntamento contro la Nocerina diventa così un'occasione per lanciare un messaggio forte e chiaro alla proprietà, ma anche per ricordare Bledar, tifoso scomparso quasi nove anni fa e ancora vivo nel cuore del tifo organizzato materano.
"Per prima cosa ricorderemo il nostro fratello Bledar, a quasi nove anni dalla sua scomparsa, sempre con noi in ogni battaglia", si legge nel comunicato diffuso dal gruppo ultras, che prosegue indicando l'ultima gara come "l'occasione giusta per far capire, in primis al presidente e poi a tutto il resto della società, che la nostra piazza pretende un progetto serio e strutturato".
La richiesta di un futuro all'altezza della tradizione
Il messaggio lanciato ai vertici societari non lascia spazio a interpretazioni: i tifosi chiedono un progetto che "metta al primo posto il nostro Matera e non investimenti o interessi personali", con l'obiettivo di riportare quanto prima la squadra "nel calcio che conta".
Particolarmente significativo l'avvertimento finale: "Chi ha intenzioni diverse deve farsi da parte perché in futuro non sarà più ben accetto". Parole che evidenziano come la pazienza della tifoseria materana sia ormai esaurita dopo una stagione costellata di delusioni e caratterizzata da scelte manageriali discutibili.
La chiamata a raccolta per l'ultima partita casalinga - "Per Bledar, per il nostro Matera! Tutti allo stadio, tutti in curva!" - rappresenta dunque non solo un momento di sostegno alla squadra, ma soprattutto un'occasione per ribadire l'attaccamento della città ai colori biancazzurri e per sollecitare un cambio di rotta nella gestione del club.
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