Il 9 e 10 giugno prossimo la Sardegna diventerà palcoscenico di un evento unico che si sommerà alle gare del 25° Torneo mondiale “Manlio Selis”, una delle rassegne di calcio under 13 più importanti d’Europa in programma dall’8 all’11 giugno su 5 campi della Gallura.
Si tratta del “Selis social goal for peace”, un Torneo Sociale internazionale dedicato ai Pulcini che vedrà la partecipazione di una delegazione di piccoli atleti israeliani e palestinesi, uniti nel segno della pace e sotto la guida dell’associazione Social Goal che organizza e gestisce campionati sportivi in tutta Europa e in Asia.
Da questa esperienza consolidata in anni di lavoro in tutto il mondo, e da tanti incontri con il patron Enea Selis e con il main sponsor Le Coq Sportif che ha voluto fortemente l’iniziativa per celebrare con un messaggio sociale il 25° anniversario, è nata l’idea di creare un torneo parallelo al Selis, dedicato ai bambini più piccoli, e di invitare una squadra speciale, una rappresentativa mista di atleti di circa 18 bimbi delle annate 2010/2011, in parte provenienti da Gerusalemme e in parte da parte di Tel Aviv. Alcuni di lingua solamente araba, altri solamente ebraica.
Alla Press Conference della 25esima edizione era presente Marco Gerari, Sales manager Italia di Le coq sportif, azienda partner del Torneo che ha voluto fortemente l’iniziativa: “Ormai da tre anni, insieme con Enea Selis e Social Goal, stiamo lavorando a questo progetto – commenta Gerari – e mai come ora diventa ancora più importante provare a lanciare un messaggio di pace proprio da questo torneo che rappresenta la somma dei valori dello sport, dell’inclusione e della vicinanza. CI sono state tante difficoltà, dai permessi di soggiorno alla logistica; durante la pandemia abbiamo dovuto abbandonare l’idea ma ora è arrivato il momento di dare questa grande gioia a questi ragazzi che non vedono l’ora di confrontarsi sul campo”.
Durante la Press Conference è intervenuto in collegamento da Gerusalemme anche Yasha Maknouz, responsabile di Social Goal: “I nostri bambini non vedono l’ora – ha raccontato – perché per molti di loro vorrà dire prendere un mezzo di trasporto per la prima volta, uscire fuori dai confini, vivere un’esperienza che sarà certamente indimenticabile. Spesso ci siamo allenati sul cemento, svolgiamo sedute bilingue perché i ragazzi parlano lingue diverse, hanno paura di essere tecnicamente inferiori ai loro avversari ma comunque sognano questo momento. Sarà emozionante vederli in campo durante il torneo e lanciare questo messaggio di unione e fratellanza che parte dai più piccoli per arrivare ovunque”.
Il calcio sarà la lingua universale, che supererà barriere, pregiudizi, distanze e che proverà a regalare una magia a questi bambini che praticano sport e che per questo sono più felici.
Un’esperienza sportiva unica che coinvolgerà anche le rappresentative locali di Olbia, Tempio, San teodoro, Monti, Buddusò e Calangianus che potranno partecipare per la prima volta a questo progetto in programma il 9 giugno a Calangianus e il 10 giugno a Olbia (Geovillage).
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