L'Aquila è un bunker: miglior difesa d'Italia. Pronti tre rinforzi dal mercato
Zero gol subiti in nove partite tra campionato e coppa Italia. L'Aquila ha la miglior difesa d’Italia. Dalla serie A alla D nessuno ha fatto meglio dei rossoblù. La squadra di Roberto Cappellacci non ha rivali nemmeno negli altri gironi di Eccellenza perché, a parità di reti subite, è quella con il maggior numero di gare disputate finora.
È proprio la solidità difensiva l’arma in più che ha permesso ai rossoblù di chiudere in vetta (a pari punti con il Delfino FP) il mini ciclo di partite prima della sospensione del campionato causa Covid. Chi si aspettava di vedere L’Aquila in testa alla classifica speciale del miglior attacco, considerando le bocche di fuoco a disposizione di Cappellacci (Micciché, Di Paolo, Maisto, Pellecchia e Catalli), è rimasto deluso. Sono 13 i gol segnati in campionato dai rossoblù (al comando c’è l’Angolana che, però, ha giocato una gara in più), zero invece quelli subiti.
Il merito non è solo della difesa, ma di tutta la squadra che ha trovato il giusto equilibrio. «Per la difesa parlano i numeri, ma dobbiamo vederli alla fine del campionato se sono utili a raggiungere l’obiettivo finale», spiega il difensore centrale Andrea Venneri. «Avrei preferito subire qualche gol, ma vincere le due partite pareggiate contro Alba Adriatica e Acqua&Sapone».
I giocatori si stanno allenando individualmente, seguendo uno specifico programma di lavoro. Anche la società non resta ferma e si sta muovendo sul mercato per prendere tre rinforzi: un centrocampista e un esterno, per rimpiazzare le partenze di Steri e Di Sante, e un difensore.
L’obiettivo è farsi trovare pronti per la ripartenza. La Lnd ha eliminato le fasi nazionali della Coppa e degli spareggi per privilegiare lo svolgimento del campionato. Si potrebbe giocare fino a giugno, disputando sia il girone d'andata sia quello di ritorno, con 10 turni infrasettimanali e senza play off e play out. Se ci saranno ulteriori slittamenti, l’idea è giocare solo il girone di andata, seguito da una seconda fase allargata, con le prime 8 (suddivise in due mini gironi da quattro) a contendersi in 6 gare (tra andata e ritorno, più la finalissima) la promozione in serie D, ed altrettante chiamate ad evitare,
con la medesima formula, le cinque retrocessioni previste.