Perugia, il ds Giannitti: «Dal mio arrivo ho voluto far capire una cosa ai calciatori...»

26.02.2021 12:45 di Redazione NotiziarioCalcio.com Twitter:    vedi letture
Fonte: calciogrifo.it
Perugia, il ds Giannitti: «Dal mio arrivo ho voluto far capire una cosa ai calciatori...»

La rivoluzione silenziosa. Così è stato definito nel sito ufficiale del Perugia, all’interno dell’inserto “Match day” relativo alla partita contro il Modena, il lavoro che Marco Giannitti ha iniziato in estate per risollevare il club biancorosso dal baratro post retrocessione e riportarlo dove merita nel minor tempo possibile. Il direttore sportivo del Grifo si è raccontato in una lunga intervista, in cui ha toccato diversi temi tra cui il suo passato da calciatore (“Facevo il portiere in un calcio con piú attaccamento e passione”) e gli anni di lavoro a Frosinone (“Nella sconfitta contro il Perugia del 4 maggio 2014 ho capito che quel gruppo poteva realizzare la favola delle 3 promozioni in 5 anni”).

Giannitti non si è scomposto davanti alle difficoltà post retrocessione nei primi mesi del suo operato e ora spiega la sua visione: “Dal mio arrivo ho voluto far capire ai giocatori sia il senso d’appartenenza che il valore della sfida. La storia del Perugia insegna che il Grifo va oltre ogni categoria. Deve essere un punto di arrivo per chi vuole scrivere nuove pagine di storia. Noi lavoriamo tutti i giorni per riportarlo dove merita”.

Il direttore sportivo biancorosso indica la via che i grifoni dovranno seguire per puntare ad arrivare primi nel proprio girone e tornare subito in Serie B: “Per vincere bisogna essere uomini prima che calciatori. Questo fa la differenza all’interno di una stagione in cui possono esserci momenti di difficoltà. Poi serve entusiasmo sia nella squadra che nell’ambiente. In un campionato equilibrato, arriva primo solo chi ha la forza di rialzarsi dopo le cadute“.

Giannitti racconta anche il suo modo di lavorare nello scouting: “Io e il mio collaboratore Ottaviani abbiamo un database con tantissimi giocatori. Teniamo conto dell’età e della situazione tattica per trovare ciò di cui abbiamo bisogno”. Infine, racconta un aneddoto legato al perugino Walter Sabatini, suo illustre predecessore in un grande Grifo: “L’ho avuto come direttore sportivo per due anni quando giocavo ad Arezzo. Arrivavo prima al campo per parlare con lui di calcio. Credo sia stata una soddisfazione per entrambi ritrovarsi allo stesso tavolo per trattare Alisson quando io ero a Frosinone e lui alla Roma“.