La redazione di corriereromagna ha intervistato Andrea Maniero, direttore sportivo del Rimini.
Andrea Maniero, si è reso conto di quello che ha fatto? In 13 mesi ha ribaltato un Rimini che non aveva nè capo nè coda e lo ha fatto diventare una corazzata, promossa con merito in Serie C da poche ore.
«Ancora non me ne rendo conto, mi sono svegliato lunedì con un gran mal di testa, è stata una domenica intensa per tanti motivi».
Però adesso ha davanti giorni felici così come la squadra
«Ai ragazzi abbiamo dato 4 giorni di riposo, gli allenamenti riprenderanno giovedì, però sia chiaro con il Lentigione vogliamo vincere per arrivare a quota 90 punti. E poi c’è la poule scudetto e io sono uno che finchè non è tutto finito mi piace stare sempre sul pezzo».
Certo è che ha compiuto un bel capolavoro.
«No no, ho solo pensato a mettere ordine alle cose, a dare un equilibrio un po’ alla situazione, al resto ci hanno pensato tutti gli altri perchè non bisogna dimenticare che ognuno, dalla società, alla squadra, allo staff tecnico, al magazziniere, a chi ci ha fatto sempre trovare le divise pronte e pulite, a chi ci ha permesso di trovare i campi cosa che qui a Rimini è sempre difficile, ai tifosi, ai giornalisti, ognuno insomma ha portato il suo mattoncino alla causa».
Così viene fuori un ritratto di Maniero fin troppo umile però.
«Non è una questione di umiltà o meno è solo che mi ritengo una persona giusta. Tutti hanno contribuito a portare il Rimini dove merita, in serie C».
Lo sa che il presidente Rota lo ha confermato?
«Premesso che il presidente mi ha sempre manifestato la sua stima, sicuramente la sua conferma davanti a tutti mi ha fatto enormemente piacere. Vuol dire che è stato apprezzato il mio lavoro, vincere qui dà sensazioni uniche, però è anche vero che dobbiamo incontrarci, probabilmente in settimana, per mettere a punto i nuovi programmi anche se ripeto la stagione non è ancora finita, dobbiamo giocare qualche partita e dobbiamo farlo nel modo migliore possibile».
Usciamo un attimo dal contesto calcistico. È vero che ha comprato un trattore?
«Sì, passano gli anni e non mi sono goduto troppo mio padre e siccome a lui piace molto l’orto che abbiamo, così come a me, ho comprato un trattore nuovo dando via quello che già avevamo. Ogni tanto lo uso anch’io».
Usando una metafora si può dire che il Rimini allora è passato sopra tutti in questa stagione?
«Sì, siamo passati sopra tutti ma sempre con tanta umiltà e rispetto dell’avversario. E lo sa qual è la prova di tutto ciò?».
Quale?
«Ogni volta abbiamo pulito gli spogliatoi, prima di andare via, anche quando eravamo in trasferta. Il nostro obiettivo era dare sempre un’immagine positiva di Rimini e pensiamo di averlo fatto».
Una squadra che fa quasi 90 punti in serie D e potrebbe anche riuscirci domenica, è già pronta per la Serie C magari ovviamente con qualche ritocco?
«Decisamente sì, anche perchè il nostro girone è stato durissimo, non dimentichiamo che il Ravenna per ora ha fatto 83 punti e il Lentigione 80. Comunque nella categoria superiore ci sono tre fasce, 5 squadre che non c’entrano nulla con la Serie C, una fascia intermedia, e infine un gruppo di squadre che lotta per la salvezza. E questo Rimini sa dove lo inseriamo?»
Dove?
«Nella fascia intermedia, del resto non dimentichiamo che abbiamo giocatori come Greselin, Carboni, Gabbianelli, Germinale e Piscitella che hanno già giocato tra i professionisti».
Quando ha capito che sarebbe stato l’anno buono?
«Tre partite emblematiche: il 2-2 a Bagnolo dopo che avevamo rimontato 2 reti dimostrando una grandissima forza, il pari interno con il Ravenna dove dominammo e la vittoria sul campo del Lentigione».
E di Gaburro cosa diciamo?
«Intelligente, colto e competente e soprattutto non integralista visto che ha saputo tante volte cambiare volto all’impianto di gioco».
Quando Maniero comincerà a buttarsi sul mercato 2022-2023?
«Subito».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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