Arrivato a dicembre con il difficile compito di sostituire l’infortunato Daniel Niero, il ventiquattrenne centrocampista Nicola Orlandi si è subito integrato bene nella rosa dell’Union Pro, guadagnandosi la fiducia di mister Feltrin che gli ha riservato, spesso e volentieri, una maglia da titolare nel corso del girone di ritorno. Del resto puntare su Nicola non è stato affatto un azzardo, come certifica il suo brillante percorso di crescita nelle giovanili del Treviso, culminato, nel 2006, con la chiamata del ct della nazionale under 17 Francesco Rocca.

“Ricordo che quell’anno giocavo negli Allievi Nazionali e fu una grande soddisfazione per me indossare la maglia azzurra, subentrando in entrambe le amichevoli disputate in Portogallo.” Col senno di poi si può dire che quello fu l’apice nella carriera di Nicola che disputerà la stagione seguente nella Primavera biancoceleste, affrontando le grandi del calcio italiano. Tra i compagni di squadra di quegli anni ricordiamo l’attuale portiere del Catania Alberto Frison, la punta veneziana Riccardo Bocalon e il centrocampista del Milan Andrea Poli, senza dimenticare il nostro Alberto Bonotto che ha condiviso con Nicola gran parte della sua carriera calcistica. A detta di molti rispetto a Poli, che fu suo compagno di reparto negli Allievi Nazionali, Nicola era più forte a livello tecnico, eppure, come ci spiega egli stesso, nel calcio ci vuole un giusto mix di ingredienti per fare il salto di qualità: “il nostro sport è una bestia strana, avere una buona tecnica da sola non basta a raggiungere certi livelli e nel mio caso difetto un po’ dal punto di vista della robustezza fisica. Non ti nascondo che il mio sogno era quello di giocare nei professionisti e nella primavera del 2008 avevo già firmato un contratto per giocare a Treviso in C1, pochi mesi prima del fallimento societario”. Quella che sarebbe stata una stangata alle aspirazioni di qualsiasi giovane calciatore, si rivela essere invece un’opportunità per Orlandi, il quale, con lungimiranza, decide di iscriversi all’Università di Venezia, dove tuttora frequenta la facoltà di Economia.

Questa scelta di vita non lo allontana però dal calcio e così, quello stesso anno, decide di accordarsi con il Ponzano, dove raggiunge il fratello maggiore Matteo in Eccellenza. “Ripensando a quell’estate ti dico sinceramente che non ho rimpianti – confessa Nicola - perché so di averci provato e grazie al calcio sono cresciuto molto anche dal punto di vista umano. Non è facile sfondare nel nostro sport ma sono convinto che alla fine il calcio ti rivela quello che sei e penso che se fossi stato degno di giocare tra i professionisti, qualche offerta l’avrei ricevuta” spiega Orlandi con molta umiltà e modestia. “Ognuno è artefice del proprio destino e non bisogna mai pensare di essere stati sfortunati” sottolinea il nostro centrocampista. Prima di arrivare all’Union Pro Nicola ha disputato quattro campionati e mezzo sempre in Eccellenza, di cui i primi tre con la casacca del Ponzano. “Sono state annate positive, in particolare le prime due, dove siamo sempre rimasti nelle posizioni di vertice mentre nella terza abbiamo sofferto un po’ di più conquistando comunque la salvezza”.

Durante l’ultimo anno e mezzo invece, Nicola è stato un giocatore del FavaroMarcon, società con la quale ha conquistato un settimo posto lo scorso anno, prima delle difficoltà incontrate in questa prima parte di stagione: “dopo un buon campionato speravamo di ripeterci, invece non siamo partiti bene e ho detto chiaramente di non condividere alcune scelte societarie. Le nostre strade si sarebbero separate comunque e così non ho potuto dire di no alla chiamata dell’Union Pro, arrivata proprio nell’ultimo giorno del mercato invernale”. Nella nostra società Nicola ha ritrovato subito il sorriso e il piacere di giocare a calcio come egli stesso ci racconta: “non è facile formare dei gruppi così affiatati e in grado di lottare per conquistare grandi traguardi. Credo che il grosso merito vada a mister Feltrin che ha le idee molto chiare e ci coordina in maniera esemplare”. Pur essendo schierato ultimamente in cabina di regia, Nicola è un giocatore molto duttile che può ricoprire tutti i ruoli a centrocampo. “Sta all’allenatore decidere in che posizione farmi giocare, io sono sempre disponibile” precisa. La sua già citata bravura tecnica si combina a un ottimo senso della posizione che lui stesso ci racconta aver appreso da mister Soncin, attuale allenatore del Noale ed ex delle giovanili del Treviso. Di lui abbiamo apprezzato in questi mesi anche una buona propensione al tiro da lontano, la bravura nell’uno contro uno e la capacità di servire i compagni in profondità. Quando gli chiediamo se è stato impressionato da qualche compagno in particolare, risponde senza esitazioni: “non è da tutti avere un attaccante devastante come Lele Comin che sfrutta sempre ogni occasione che si crea o gli viene concessa”. Ma più che all'estro del singolo, Nicola crede nella forza del gruppo di giocatori che, nelle restanti partite, cercherà di raggiungere il grande traguardo della promozione in serie D. “Quando si perdono due elementi chiave come Niero e Lorenzatti e si riesce a mantenere lo stesso livello di rendimento, significa avere a disposizione un gruppo molto unito e capace di stringere i denti anche quelle poche volte in cui non si riesce ad esprimere un bel calcio. Ora siamo tutti concentrati per terminare alla grande questa stagione e sinceramente devo dirti che al futuro non ci penso proprio, anzi ti dico che il nostro futuro è proprio nel tempo presente” conclude Orlandi.
 

Sezione: Eccellenza / Data: Mer 26 marzo 2014 alle 21:30 / Fonte: union pro
Autore: Anna Laura Giannini
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