E. Campania, Filogamo in cerca di riscatto: "Lavoro per farmi trovare pronto e tornare protagonista"

La sua stagione con la Palmese si era aperta anche nel migliore dei modi con una serie costante di presenze e la rete della speranza nel 2-3 casalingo col Fasano. A volerlo a Palma Campania era stato il suo vecchio mentore ai tempi del Portici, Savio Sarnataro. Poi, con l'addio del tecnico, qualcosa è cambiato. Biagio Filogamo sta trascorrendo queste settimane da svincolato con la sua famiglia di sempre, l'Equipe Campania. Per lui, mugnanese doc, il "Vallefuoco" è anche la sua casa prediletta, essendo peraltro nipote di Castrese Filogamo, presidente del settore giovanile della Paganese e gestore della struttura. "Ormai con Antonio Trovato e tutti i suoi collaboratori ci sono una stima e una amicizia che vanno al di là del calcio, sia con me sia con la mia famiglia - precisa l'attaccante classe '98 -. Stare all'Equipe è sempre un piacere e un onore, tanto più che in questi anni ho avuto modo di imparare moltissimo dai tanti mostri sacri che sono passati di qui. E io stesso sto provando a trasmettere qualcosa ai ragazzi più giovani che decidono di trascorrere qua il ritiro precampionato in attesa di una nuova avventura. Del resto all'Equipe sono venuto ad allenarmi anche quando avevo squadra. Ora sto valutando la proposta migliore e spero quanto prima di rimettermi in gioco". 

𝗤𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰'è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗣𝗮𝗴𝗮𝗻𝗲𝘀𝗲 𝗲 𝗦. 𝗔𝗴𝗮𝘁𝗮, 𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗲 𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝗼. 𝗧𝘂 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗵𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗶𝘀𝗼?

"Qualche contesto che mi faccia tornare protagonista. Lo scorso anno era cominciato bene, giocavo con continuità poi l'addio di Sarnataro ha cambiato un po' di cose. Sono scivolato nelle gerarchie nonostante, prima della chiusura del mercato invernale, mi dissero che non volevano cedermi. Io capivo che lo spazio per me si era ristretto ma, allo stesso modo, i tempi per trovare una nuova sistemazione erano davvero esigui. E così sono rimasto. Poi ci si è messo un infortunio muscolare che mi ha tenuto fuori per un po'. Diciamo che è stata una seconda parte di stagione da dimenticare. La Palmese mi aveva voluto proprio per via del campionato positivo che avevo disputato a Portici, malgrado la mia annata migliore con loro sia stata nel 2021-22, prima di trasferirmi a Termoli e poi rientrare. Per questo vorrei tornare ai fasti di un tempo: ho tanta voglia di riscatto e so cosa posso ancora dare. Soprattutto non vorrei perdere la categoria, credo di meritare di cimentarmi ancora in D per quanto qualche contatto in Eccellenza ci sia stato". 

𝗘𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲, 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗳𝗮, 𝗱𝗲𝗯𝘂𝘁𝘁𝗮𝘃𝗶 𝗶𝗻 𝗖 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗩𝗶𝗯𝗼𝗻𝗲𝘀𝗲.

"Venivo da quella fantastica scuola di formazione che era il Benevento. Lì ho trascorso degli anni favolosi che mi hanno plasmato molto dandomi l'opportunità di conoscere un autentico signore del mondo del calcio come Vigorito, a cui sarò sempre grato. Ho fatto tante panchine in prima squadra e come Primavera avevamo una qualità incredibile se penso ai tanti ex compagni che man mano hanno fatto carriera in società importanti. Poi quest'esperienza è finita ma non me ne rammarico. Sono scelte societarie da rispettare".  

𝗗𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗶𝗰𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗼' 𝗹𝗲 𝘁𝘂𝗲 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲. 𝗡𝗲𝗶 𝘁𝗲𝘀𝘁 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹'𝗘𝗾𝘂𝗶𝗽𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼.

"Diciamo che mi sono adattato perché in realtà io preferisco essere impiegato più per vie centrali. Posso agire indifferentemente da prima o seconda punta, anche se avere un partner in fase offensiva è ciò che preferisco. Partire da esterno è invece un ruolo che prediligo di meno, non fosse altro perché comporta anche dei movimenti e dei compiti a cui sono meno abituato".