La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha reso note le decisioni disciplinari relative a un'inchiesta federale che ha coinvolto cinque ex tesserati accusati di aver violato le norme sui giochi d'azzardo nel mondo del calcio. Il documento ufficiale, identificato come Comunicato n. 466/AA, delinea un quadro di sanzioni significative che spaziano da sei a ventidue mesi di stop dall'attività calcistica, con la possibilità di conversione parziale in percorsi formativi e progetti educativi.
Il meccanismo sanzionatorio adottato dalla Procura Federale prevede una doppia via: da un lato la sospensione dall'attività sportiva, dall'altro la possibilità di convertire una parte della punizione attraverso programmi specifici di recupero. Questa formula rappresenta un approccio innovativo che coniuga la severità della sanzione con l'opportunità di reinserimento nel mondo del calcio.
Il quadro emerso dall'indagine rivela comportamenti sistematici di violazione delle regole federali. Spicca la situazione di Ernesto Addazio, figura doppiamente coinvolta nel mondo calcistico come responsabile del magazzino presso il Benevento e come dirigente dell'ASD Erga Sport. Le indagini hanno portato alla luce un numero impressionante di puntate: oltre 2.300 scommesse effettuate su competizioni sotto l'egida della Federazione italiana, di quella europea e di quella mondiale. La sua punizione rappresenta la più severa del gruppo: ventidue mesi di stop, di cui undici potenzialmente convertibili, accompagnati da una sanzione pecuniaria di 25.000 euro.
Altrettanto significativo il caso dell'ex attaccante Marco Sau, precedentemente sotto contratto con il Benevento fino alla scorsa estate. Gli accertamenti hanno documentato un volume straordinario di attività: più di 7.000 scommesse concentrate in un arco temporale inferiore ai due anni, alcune delle quali collocate durante il periodo di tesseramento attivo. La sanzione prevede diciotto mesi di squalifica, con nove mesi convertibili, e una multa di 15.000 euro.
Particolare gravità assumono i comportamenti di coloro che hanno effettuato puntate su incontri della propria categoria di appartenenza. È il caso di Guido Davì, attualmente militante nell'AC Nardò, per il quale sono state accertate 72 scommesse, incluse alcune su partite del proprio campionato. La sua sanzione prevede dieci mesi di sospensione, con cinque mesi convertibili, e un'ammenda di 6.000 euro.
Situazione analoga per Daniele Altobelli, tesserato dell'ASD Terracina 1925 e con un passato nella Juve Stabia. Nel suo caso, le autorità federali hanno documentato 105 puntate effettuate durante il periodo di tesseramento, comportamento che ha portato a una squalifica di dieci mesi (cinque convertibili) e a una sanzione economica di 10.000 euro.
Tra i casi più complessi emerge quello di Pietro Martino, difensore attualmente in forza al Cosenza Calcio. Le verifiche hanno accertato 1.290 puntate su competizioni organizzate dalle federazioni calcistiche nazionali e internazionali. La sua posizione ha comportato una delle sanzioni più severe del gruppo: venti mesi di squalifica, con nove mesi potenzialmente convertibili, e una multa complessiva di 23.750 euro.
La decisione di prevedere la conversione parziale delle squalifiche in attività formative rappresenta una strategia che va oltre la mera punizione. Questo approccio riflette la volontà della Federazione di investire nella prevenzione e nell'educazione, riconoscendo che la riabilitazione può essere più efficace della sola sanzione disciplinare.
Questi provvedimenti si inseriscono in un quadro più ampio di lotta alle irregolarità nel mondo del calcio, confermando l'impegno della FIGC nel mantenere l'integrità delle competizioni. Le sanzioni economiche, che complessivamente superano i 79.000 euro, dimostrano come le violazioni comportino conseguenze significative sia dal punto di vista sportivo che economico.
La varietà delle figure coinvolte - dai dirigenti ai giocatori, dai magazzinieri agli atleti di diverse categorie - evidenzia come il fenomeno delle scommesse irregolari possa interessare tutti i livelli del sistema calcistico, richiedendo una vigilanza costante e misure preventive capillari.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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