Real Sant'Agata, comunicato societario: "Solidarietà a mister Vaccaro"

Promozione Sicilia
03.09.2019 22:30 di Elena Gestra   vedi letture
Real Sant'Agata, comunicato societario: "Solidarietà a mister Vaccaro"

La Società sportiva F.C.D. Real Sant’Agata – con la presente nota – esprime un «forte sentimento di solidarietà» nei confronti del proprio allenatore, signor Lucio Vaccaro, che domenica scorsa, in occasione della gara di Coppa Italia giocata allo “Spadafora” di San Marco Argentano, è stato più volte oggetto di “continue e reiterate provocazioni da parte di un tesserato dell’altra compagine”.Il presidente Stefano Quintieri e l’intero Consiglio Direttivo del Club, stigmatizzano fermamente l’accaduto facendo emergere che – come Società sportiva – restano «sempre validi i principi puri dello sport» che comprendono anche e soprattutto «il rispetto degli avversari, il fairplay, e tutte quelle argomentazioni tese ad abolire con fermezza ogni forma di violenza». Il nostro monito è quello di far denotare come episodi incresciosi, come quelli accaduti domenica, e che hanno costretto – alla fine – il nostro tecnico, persona che riteniamo saggia e mite, a farsi prestare soccorso prima presso il Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino e poi presso il nosocomio “Ferrari” di Castrovillari, «non abbiano nulla a che vedere con lo sport e la sana rivalità, men che meno con una partita di calcio, che resta – vivaddio – sempre un gioco!».Non possiamo, pertanto, «minimamente concepire o pensare che per “una semplice partita di pallone” si possa finire in ospedale a seguito delle “reiterate forme di derisione personale” che se oltrepassano il limite delle pur pesanti parole sfociano soltanto in episodi di violenza gratuita che non può essere assolutamente tollerata». Infatti, «se non soppesate in maniera corretta, le parole pronunciate in offesa dell’altrui persona possono innescare sicuramente, in ciascun soggetto, delle reazioni verbali, ma è assolutamente “indecoroso” che le stesse siano l’anticamera di comportamenti antisportivi». Il nostro auspicio finale, quindi, «è quello che simili episodi non abbiamo più a ripetersi confidando a proposito negli Organi di Giustizia Sportiva, a prescindere dalle azioni che il nostro tesserato vorrà intraprendere in ogni sede opportuna».